3 dicembre 1967
Oggi è grande giorno per chi segue l'itinerario spirituale della Chiesa, perché segna l'inizio del nuovo anno liturgico, con la prima domenica di Avvento.
Ma lasciando questo tema alla meditazione propriamente religiosa, rivolgeremo il nostro pensiero ad un altro motivo, ben degno della nostra considerazione e della nostra preghiera.
Oggi è la giornata in cui la Chiesa, nella sua carità pensa agli Emigranti.
Ebbene, mandiamo un saluto a tutti questi fratelli, che, in cerca di lavoro e di pane, hanno lasciato ciò che: di più caro offre la vita:
la casa,
la famiglia,
la patria,
la propria comunità di costume e di fede,
per andare esuli, soli e lontani in terra straniera, offrendo sulla bilancia economica le loro braccia, e in gran parte la loro libertà, la loro umana conversazione.
Salutiamo questi fratelli, resi forestieri in altre terre che non la propria, e diciamo loro che la grande famiglia della carità non li dimentica, non li abbandona:
la carità della Patria, ora sollecita per i suoi figli lontani;
la carità della Chiesa, che non da oggi pensa a loro e cerca di assisterli moralmente, socialmente, religiosamente.
E come esortiamo loro, gli Emigranti d'ogni Paese e specialmente quelli a noi più prossimi, gli Italiani, a rimanere fedeli col cuore alla loro terra di origine e alla loro fede cattolica, così cerchiamo di aiutare noi stessi chi per gli Emigranti si occupa e si prodiga; e per i nostri Emigranti oggi preghiamo.