25 febbraio 1968
Oggi noi vi dobbiamo ricordare che in questa settimana comincia la Quaresima, cioè il periodo di preghiera, di penitenza e di riflessione, che ci deve preparare alla celebrazione dei Misteri pasquali,
che sono quelli della Passione, della Morte e della Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo,
e sono quelli della vocazione cristiana e della nostra salvezza.
È un periodo propizio per la nostra formazione religiosa e morale.
È un « tempus acceptabile ».
E non dobbiamo credere che quella della Quaresima sia una disciplina sorpassata, anacronistica.
Le forme cambiano, ma i criteri che ispirano questa ricchissima pedagogia spirituale sono più che mai d'attualità.
Si tratta di riaffermare per ciascuno di noi « il primato dello spirituale » in un tempo di materialismo e di smarrimento religioso.
Si tratta di ricuperare, con la temperanza volontaria, il dominio di sé, tanto compromesso in un tempo di esaltazione del benessere, del divertimento e del piacere.
Si tratta di dare alla nostra vita un'impronta più cristiana, con la pratica voluta di opere buone, verso i fratelli bisognosi specialmente.
Si tratta di ricercare Cristo stesso, la sua parola, la sua grazia, il suo incontro vitale.
Non passi indarno per noi questa stagione di salvezza; è la primavera delle anime; e, invocando la Madonna, Noi la auguriamo per voi tutti fiorente e fervente.