10 marzo 1969
Anche quest'anno vogliamo ricordarvi che oggi a Roma si celebra la giornata a favore della costruzione delle nuove chiese per i nuovi quartieri.
È questo un problema grave, che sta molto a cuore a Noi, come Vescovo di Roma, ed a quanti amano veramente questa Città e desiderano ch'essa conservi il suo volto religioso e cristiano, degno dell'Urbe posta al centro della cattolicità.
È un problema che merita innanzi tutto un'intelligente comprensione.
La costruzione della chiesa, casa di Dio e casa del popolo, in un nuovo quartiere ( e sono tanti i nuovi quartieri )
significa rispondere ai bisogni spirituali della popolazione,
significa continuare, in modo modesto e popolare, ma nobile e coerente, la tradizione religiosa della città,
significa dare al quartiere, che spesso è un agglomerato impersonale di abitazioni estranee le une alle altre, un'anima, un carattere, un'unità spirituale.
La nuova chiesa forma
la comunità, non più di gente indifferente e senza vincoli d'interiore unità;
la comunità dei fratelli, credenti e operanti in solidarietà, intenti a dare alla vita un'espressione cristiana, umana e trascendente insieme;
la comunità, dove la vita che nasce e che muore è benedetta e santificata, ed ogni focolare ha una custodia, una coscienza ed anche un'assistenza;
la comunità parrocchiale, dove i giovani, gli ammalati, i bisognosi hanno un cuore che li comprende e li aiuta;
dove insomma si esprime il più alto fatto a cui la vita umana sia invitata, la carità.
Certo è un problema praticamente difficile perché esige molti mezzi; cioè attende il vostro aiuto, la vostra simpatia, la vostra preghiera.
Perciò oggi lo mettiamo al centro del nostro Angelus domenicale.