5 maggio 1968
Siamo dunque alla vigilia della pace?
Dio voglia! e per questo fine sia oggi la nostra preghiera: che sorga finalmente l'aurora della pace;
prima per l'Estremo Oriente asiatico, diventato punto strategico, non meno psicologico e politico che militare, della pace;
e non solo locale, ma mondiale;
poi per l'Africa e per il Medio Oriente!
Siamo nella speranza, piena, per un verso, di gaudio: il pre-negoziato comincerà questa settimana i suoi incontri e i suoi dialoghi.
Parigi è sede magnifica, storica e propizia per questo auspicato inizio di contatti umani e civili; Noi ne siamo felici.
E tanto grande era il Nostro desiderio che questa prima fase si aprisse con promessa di positivo successo, che Noi stessi, vi confideremo, avevamo osato, nei giorni scorsi, offrire ufficialmente alle alte Parti in causa questa Nostra zolla d'indipendenza territoriale, cioè i Nostri Palazzi del Vaticano e del Laterano, perché, mancando altra scelta, fossero qui avviati, senza alcuna Nostra interferenza, i primi colloqui.
Ma siamo ben lieti della scelta fatta della capitale francese, e i Nostri voti accompagneranno i prossimi colloqui, che tutti vorremmo fossero risolutivi.
Ma, per un altro verso, la Nostra speranza non è senza timore; l'intesa, che deve assicurare la pace ad entrambe le regioni del Paese asiatico teatro di guerra, non sembra ancora matura negli animi.
Occorre un prodigio, che imploreremo dalla Regina della Pace.