12 maggio 1968
Faremo nostra l'intenzione, che ci è proposta dai promotori della « Festa della Mamma », oggi celebrata in Italia, l'intenzione di onorare chi nella nostra società porta degnamente questo nome grande e soave di madre ravvisando in essa
la più alta,
la più generosa,
la più sacra funzione della umana esistenza nell'ordine naturale e temporale, quella cioè di dare la vita,
e di chiamare all'esistenza l'uomo col nome incancellabile
per l'amore,
per la gratitudine,
per il senso del proprio essere, il nome di figlio.
Onore, sì, alle innumerevoli madri, che con incomparabile tenerezza e con eroica prontezza al sacrificio di sé rispondono alla loro grande missione, nel ricordo e nell'invocazione della elettissima fra le Madri, la benedetta fra tutte le donne, la Madre di Cristo, che ciascuno di noi, accanto alla propria dolcissima mamma secondo natura, vuole avere madre secondo il grande piano della vita soprannaturale.
E onoreremo così, con proposito di esaltazione e di difesa, il regno proprio della Madre esemplare, virtuosa e felice, la famiglia, affinché questa divina e umana istituzione, fra tutte principale, sia nella legge e nel costume sempre intangibile, e sia sempre per tutto un popolo sano e civile nido sacro d'amore e di vita, scuola di bontà e di virtù, degna delle divine benedizioni.