13 giugno 1968
Oggi è il « Corpus Domini ».
È una festa che fa molto pensare.
La sua dottrina è profonda.
La comprendono quelli che ammettono la verità e la potenza della parola di Cristo.
I suoi riti sono centrali nel culto cattolico: la Messa, cioè il sacrificio eucaristico, la comunione, l'adorazione sono gli atti più stupendi e misteriosi della nostra religione.
E i rapporti che questo complesso sacramentale ha e sviluppa con la nostra vita vissuta sono tanti e così ricchi di significato, che non riusciamo mai ad esaurire una tale vena di ricchezza religiosa per la nostra esperienza spirituale e per la nostra pratica di condotta morale e sociale.
Esortiamo gli spiriti pii e attenti a meditare.
Invitiamo i giovani specialmente a confrontare i loro problemi con questo fatto singolare, che chiamiamo Eucaristia.
Essa offre, ad esempio, una sintesi, una soluzione di grandi e contrastanti questioni; la vita personale ( l'intimità della comunione ) e la vita comunitaria ( la mensa ecclesiale dell'unico pane che rende tutti fratelli ): dove sono più promosse e onorate, simultaneamente, che nella partecipazione all'Eucaristia?
Cosi la tradizione, la storia e l'attualità, la novità, non sono insieme celebrate nel memoriale dell'ultima Cena, che instaura una perenne nuova alleanza?
E dove troveremo insieme più congiunte la sacralità del dolore e del sacrificio con la gioia del conforto e della speranza?
Dove la fede e la carità si fondono in più intima e necessaria unione?
Dove la morte e la vita sono celebrate con maggiore verità?
Non in alternativa l'una dell'altra, ma in successione causale l'una all'altra.
Dove troveremo noi, figli caduchi del tempo, le parole di vita eterna, che solo Cristo sa per noi pronunciare?
È una festa bellissima questa.
Noi la vogliamo celebrare con voi.
Questo pomeriggio saremo alla chiesa della « Regina Pacis », ad Ostia.
Siate tutti, almeno col cuore, uniti con Noi.
Cristo sarà per ciascuno e per tutti presente; e, nel suo Nome, Noi benediremo Roma, la Chiesa, il mondo.