16 giugno 1968
Lo sguardo sul mondo, che guida di solito la nostra orazione domenicale, ci dice che il mondo corre.
Dove va?
In diverse parti della terra e in vari settori della vita vediamo ricerca di nuovi rapporti fra gli uomini, vediamo inquietudine, vediamo sorgere problemi nuovi, che mettono in questione le situazioni esistenti e sembrano trascurare certi criteri fondamentali, che credevamo acquisiti all'equilibrio e al benessere della convivenza umana.
Dovremo cercare di difendere alcuni principi faticosamente acquisiti all'ordine civile, e sacri per il buon giudizio cristiano:
la pace soprattutto,
la libertà di tutti,
l'esclusione della violenza,
la fratellanza e la collaborazione fra le classi e fra le nazioni,
il rispetto alle leggi e all'autorità.
E l'adesione a questi valori non impedirà la nostra promozione ad una progressiva giustizia sociale, non ci vieterà di riconoscere le aspirazioni buone delle nuove generazioni, e non limiterà la nostra disponibilità verso espressioni migliori delle moderne conquiste culturali.
L'amore ai fratelli, specialmente per quelli più giovani e più bisognosi, ci farà luce sul sentiero da seguire.
Si apre forse un'ora nuova della storia.
Speriamo ch'essa non segni un regresso nella costruzione d'una migliore umanità; e preghiamo affinché la sapienza e la carità, di cui il cristianesimo è sorgente inesauribile, non manchino di assistere il mondo nella sua corsa avventurosa verso nuovi destini.
E ci sia ausiliatrice la Madonna.