23 giugno 1968
Noi profittiamo oggi di questo incontro spirituale per raccomandare Noi stessi alle vostre preghiere.
Arrivano a Noi in questi giorni tante espressioni augurali, che ricordano il quinto anniversario della Nostra elezione al Pontificato Romano.
Sappiamo che tanti Sacerdoti, tanti Religiosi e Religiose, e molti Figli e Figlie fedeli, a Roma e nel mondo, pregano per il Papa.
Noi vogliamo ringraziare tutti di questo omaggio della loro pietà, e li vogliamo assicurare del Nostro spirituale ricambio di voti e di preghiere.
Vi diremo che codesta comunione di animi e di orazioni è a Noi di grande conforto: nulla Ci può essere più caro e consolante che codesta espressione di solidarietà e di carità, che Ci ricorda il « cor unum et anima una », un Cuor solo ed un'anima sola, della Chiesa nascente.
Il Papa ha bisogno del vostro spirituale sostegno: ne ha bisogno per Sé, allo scopo di non essere troppo inetto e troppo indegno della tremenda e soverchiante missione, che Gli è affidata.
Ne ha bisogno per la Chiesa, per tutti i Suoi figli, ed anche per voi, ai quali vorrebbe ottenere molte grazie del Signore per la bontà che anche con la vostra presenza Ci dimostrate: oh! sì, che il Signore vi ricompensi e vi protegga.
Ed abbiamo bisogno delle vostre preghiere specialmente per ottenere dalla divina bontà che Ella voglia esaudire le Nostre intenzioni per il bene della Chiesa e del mondo.
Di queste intenzioni, due specialmente esigono speciale interesse: la fede e la pace.
Che la fede vera, pura, forte, attiva sia confermata nei cuori dei credenti e sia diffusa fra quanti sono nel dubbio, o nell'assenza, o nella negazione di questo primo e sommo bene nell'ordine della nostra salvezza.
E poi la pace; la pace fra gli uomini, nell'interno della società e fra le Nazioni, fra quelle specialmente che sono tuttora prive di pace.
E per queste intenzioni e per quante altre portiamo nel cuore vi invitiamo con Noi a pregare.