19 marzo 1969
Oggi il tema della nostra preghiera è la Chiesa.
Celebriamo la festa di San Giuseppe, che la Chiesa, la quale è Cristo mistico che vive nella storia e riflette nelle sue gaudiose e tribolate vicende quella della vita evangelica del Signore, considera suo Protettore; e come questa vita del Signore ha avuto un protettore fisico, familiare e legale in San Giuseppe, così la Chiesa vuole avere lui, accanto alla Santa Madre immacolata di Gesù, suo speciale tutore, presso Cristo Signore, nelle traversie della sua non facile vita nel tempo.
E che la Chiesa oggi, dopo il Concilio, abbia bisogno d'un celeste patrocinio da parte del mite e forte suo Protettore San Giuseppe ce lo indica la necessità, il dovere, il desiderio che essa, la Chiesa cattolica, sia interiormente unita, ordinata e fervorosa.
Gli impegni del Concilio ci fanno sentire più vivamente, come non mai, questo bisogno d'interiore concordia e di spirituale ed effettiva unione nella stessa fede e nella stessa carità.
Come potrebbe la Chiesa, se turbata da interiori contestazioni, attuare un più attivo funzionamento collegiale di corresponsabilità e di solidale partecipazione al perfezionamento e allo svolgimento della sua attività apostolica e religiosa?
Come potrebbe senza interna compattezza essere missionaria?
Come ricomporre in un autentico ecumenismo la sua unità con tutti i Fratelli nel nome cristiano senza un'operante e docile unione interiore di quanti cattolici hanno la fortuna e la responsabilità di chiamarsi?
Come progredire nella perfezione cristiana senza un effettivo senso di coesione ecclesiale?
Invochiamo perciò, con la Madonna, il Patrono della Chiesa San Giuseppe, affinché fra le tante grazie di cui essa ha bisogno egli la conservi e le ottenga una profonda interiore unità nella vera fede e nella fraterna carità.