8 giugno 1969
Abbiamo avuto questa notte un'udienza straordinaria: quella dei Tecnici petroliferi reduci dal Biafra, liberati per l'intervento tanto premuroso ed efficace delle Autorità dell'Italia e di altre Nazioni, ed anche per l'interessamento della Nostra « Caritas internationalis » e per la Nostra personale intercessione.
Questi bravi Lavoratori erano molto commossi: erano stati ricevuti all'aeroporto di Fiumicino dal Presidente della Repubblica, da molti loro parenti e dai Dirigenti dell'ENI; erano accompagnati dal Vescovo africano di Port Harcourt; essi vollero, prima di ripartire, nella notte stessa, venirCi a salutare e ringraziare, facendoCi così partecipi alla comune letizia per la loro liberazione, al comune dolore per l'assenza dei loro compagni morti nel compimento inerme ed onesto del loro dovere.
Abbiamo preso occasione per esprimere i Nostri sentimenti di compiacenza per la sospirata liberazione di questi Lavoratori, e di rammarico per la morte dei loro colleghi, sentendoCi all'unisono con i sentimenti di quanti hanno trepidato per la loro sorte.
Noi abbiamo inoltre ripetuto che l'intervento della Santa Sede in questa drammatica vicenda come pure l'opera di soccorso promossa dalla « Caritas » e dalle nostre iniziative cattoliche durante il conflitto fra le popolazioni della Nigeria, sono immuni da qualsiasi fornitura bellica ed esenti da qualsiasi interesse temporale e parzialità politica, ma solo unicamente rivolti a portare alle due parti contendenti aiuti, in quella tremenda contingenza, di viveri e di medicine, a salvare vite innocenti vittime del conflitto, a suggerire intenzioni di serene trattative per qualche onorevole soluzione della tragica competizione.
E questo, potendo, continueremo a fare per la causa della pace, per la stima che portiamo all'Africa in pieno sviluppo civile e aperta al messaggio cristiano, e per l'affetto particolare che portiamo per la Nigeria, che anni fa Noi avemmo la fortuna di conoscere, visitando i Lavoratori di Imprese milanesi costruttrici delle grandi dighe dello Zambesi e del Volta.
Questo, Figli carissimi, vi diciamo affinché Ci siate vicini spiritualmente nello svolgimento della Nostra missione apostolica, la quale, come sapete, in questa settimana, Ci porta a compiere un altro viaggio pacifico nella Svizzera.
Accompagnateci con le vostre preghiere.