15 agosto 1969
Un ricordo dei tempi ormai lontani, quando Noi da ragazzi si andava a scuola, Ci presenta l'edificio, prospiciente il vetusto atrio dell'istituto, sormontato da una statua della Madonna, sotto la quale era questa scritta in larghi caratteri: « Dall'alto guarda su i figli ».
E si aveva questa iscrizione sempre davanti agli occhi, guardando la facciata del bell'edificio, sotto la quale si giocava, e ci si disponeva alla scuola, alla vita.
La guerra ha distrutto la casa e deve aver cambiato ogni cosa.
Ma nella Nostra memoria è ancora scolpita quella breve epigrafe, dedicata a Maria, posta sullo sfondo del cielo, e rivolta a noi ragazzi scolari iniziati agli studi e alla esperienza degli anni futuri; e alla memoria oggi a Noi ritorna, come il voto migliore di questa festa, che unisce cielo e terra, per voi, figli carissimi, qui presenti, per voi tutti, ai quali giunge l'eco della Nostra voce e l'espressione affettuosa del Nostro animo.
Sì, Maria, chiamata a condividere la gloria celeste del Figlio, Gesù Cristo risorto, nostro Salvatore, ancora, ancora certamente « dall'alto guarda su i figli ».
E, in questa consolante certezza, Noi la invochiamo oggi per quanti appunto le sono spiritualmente figli:
per tutti i cristiani,
per tutta la Chiesa, della quale Noi, nel recente Concilio,
le tributammo il titolo di madre, di mistica « madre della Chiesa »,
madre del corpo mistico di Cristo, come Ella fu naturale e virginale
madre del suo corpo fisico, quello in cui si operò l'incarnazione del Verbo di Dio e la Redenzione del mondo.
La invochiamo per la pace sulla terra, ancora macchiata di sangue e di odio fra uomini fratelli, per la giustizia nella società umana, per la santificazione di tutti, e ripetiamo: « O Maria dall'alto guarda su i figli »!