7 settembre 1969
È giorno di festa particolare quest'oggi per la Parrocchia che celebra il suo celeste patrono, S. Sebastiano.
Vogliamo perciò ricordare in questa preghiera domenicale la cara Parrocchia che ospita il Nostro soggiorno estivo, e vogliamo in questa occasione onorare l'istituzione parrocchiale in genere, cioè ogni Parrocchia della Chiesa di Dio, in ogni parte del mondo.
Vi è chi non dà importanza alla propria Parrocchia e vi è anche chi la ritiene una istituzione del passato, ora superata.
È vero che la società moderna è molto cambiata da quella che essa era un tempo, e che perciò la Parrocchia deve modificare le sue attività secondo i bisogni nuovi della popolazione; ed è anche vero che la Parrocchia non può essere la sola forma di assistenza spirituale al Popolo sia cristiano che profano.
Ma tuttavia dobbiamo riconoscere che la Parrocchia è un ente ecclesiale sempre vivo e indispensabile.
Essa è la prima comunità organica e autorizzata nella Chiesa diocesana, e perciò in comunione, come dice il Concilio, con la Chiesa universale ( CD, n. 30 ); è la nostra prima e normale famiglia spirituale, risultante non tanto dalla omogeneità dei suoi membri, i quali sono socialmente ben diversi fra loro, ma dalla virtù generatrice d'uno specifico ministero pastorale e dalla efficacia coesiva di una stessa fede e d'una stessa carità.
La Parrocchia è un'istituzione di altissimo valore morale e sociale, se si pensa ch'essa è l'organo primario e responsabile d'una provvida e necessaria finalità, che riguarda tutti e ciascuno: la cura d'anime, la quale suppone un sacerdote qualificato, il Parroco, che si dedica totalmente alla comunità affidatagli, pronto sempre, come « buon Pastore » a preferire l'altrui salvezza, se occorre, alla propria vita stessa.
È la scuola della Parola di Dio,
è la mensa del Pane eucaristico,
è la casa dell'amore fraterno,
è il tempio della preghiera comune;
è, dice il Concilio, « in certo modo la Chiesa visibile stabilita su tutta la terra;
e per questo motivo la vita liturgica della Parrocchia e il suo legame col Vescovo devono essere coltivati nell'animo e nella pratica dei fedeli e del clero;
e bisogna adoperarsi affinché fiorisca il senso della comunità parrocchiale » ( SC, n. 42 ).
Procuriamo dunque di capire, di amare, di favorire la vita delle nostre rispettive Parrocchie.
E Noi mandiamo oggi un saluto nella pace e nella carità a tutte e a ciascuna di esse, per esse pregando e benedicendo.