1 novembre 1969
Sono i Santi che oggi interessano la Nostra attenzione.
Impossibile sfuggire ai temi, che essi impongono a questo atto festivo della nostra coscienza, qualunque essa sia.
Perché il solo titolo di questa festività « i Santi » presenta una quantità di questioni, che per noi credenti hanno risposte magnifiche; per chi è fuori del cono di luce della nostra fede restano problemi gravi e angosciosi.
La questione dapprima della nostra immortalità, della vera durata della nostra esistenza, della vita futura; la questione ritornerà anche domani, nella commemorazione dei nostri defunti.
Avremo una vita oltre quella presente, oltre il tempo, una vita eterna? Sì.
E come sarà? Altra questione.
Ne sappiamo poco; ma sappiamo ciò che più conta: sarà felicissima, ovvero infelicissima!
E sappiamo che la scelta fra questa alternativa si matura durante il periodo della nostra attuale esperienza esistenziale;
a seconda della nostra maniera di vivere,
l'uso della nostra libertà,
l'uso del tempo,
e soprattutto la nostra unione col ceppo della vita che non muore, con Cristo.
Ecco allora che un'altra questione importantissima si presenta: quella della nostra responsabilità.
La nostra esistenza attuale è dominata da una avvolgente responsabilità morale, cioè la responsabilità indeclinabile delle nostre azioni rispetto alla legge del Signore, alla nostra vocazione cristiana: come rispondiamo?
Allora la questione somma, per noi, sta tutta qui: rispondere bene a questa vocazione cristiana, che è una chiamata dell'Amore all'Amore; e la risposta, quella giusta, si chiama santità.
Difficile concetto e difficile cosa la santità.
Ma è impossibile la santità?
No, è facile, per chi vuole.
Per tutti dovrebbe essere così.
Oggi nel ricordo di tutti i Santi abbiamo nuova ragione di confidenza.
Essi ci mandano questo consolante messaggio: è possibile: e lo confermano con i loro esempi, con la loro fraterna intercessione.
Ci insegnano quali sono i veri valori indispensabili: quelli della pietà, quelli della bontà.
Ci fanno sognare i Santi.
Ma non sono sogni.
È una visione ch'essi ci aprono davanti, la visione del cielo; del cielo sopra la terra; del cielo dove con Cristo campeggia la Regina del cielo, alla quale diciamo il Nostro Angelus.