7 dicembre 1969
Questo nostro dialogo dalla finestra per la preghiera alla Madonna è pieno di curiosità.
È vero che vi sono tanti ammalati d'influenza?
Ci dicono che sì; tanto che vi è qualche posto vuoto anche a questo nostro incontro festivo.
Se così, preghiamo per loro, e mandiamo a loro il Nostro cordiale augurio di buona salute; e estendiamo il ricordo, il saluto, la benedizione a tutti i sofferenti, a tutti gli infermi: che il Natale porti, a loro specialmente, un po' di consolazione: Cristo è venuto per insegnarci la virtù e il merito del dolore, e dare a chi piange una sua speranza.
E poi: è vero che gli scioperi stanno per concludersi pacificamente e onorevolmente?
Anche questa attesa faremo oggetto dei Nostri voti, augurando e pregando che il fatidico binomio, biblico e messianico, « giustizia e pace » risuoni, nel prossimo Natale, felice messaggio per la nostra società.
Il Natale ripresenta al mondo il Salvatore, che rende gli uomini buoni e fratelli; possa la sua sempre nuova e serena ricorrenza ricomporre nella concordia e nell'amore il tormentato tessuto della civile comunità.
E ancora: è vero che si riparla di riduzione e forse di rinuncia delle armi batteriologiche e nucleari; si riparla di rilancio dell'unione europea e di nuove trattative di pace dove le ferite della guerra tuttora aperte sono sanguinanti?
Oh! quanto vorremmo che questi sintomi promettenti preparassero prossime felici realtà!
Le realtà della pace fra i popoli e dentro i popoli, nei cuori di tutti.
Sarà questo il voto che impegnerà la prossima giornata della Pace, fissata anche per il nuovo anno al primo gennaio.
Sono prospettive che tengono vigilante il Nostro spirito, ed i vostri certamente; e che danno umile ardore alla Nostra orazione alla dolce Regina del Natale, alla Vergine Madre, che ora vogliamo onorare con il Nostro « Angelus ».