25 gennaio 1970
Questo è per la Chiesa un giorno felice, che la conforta di quante sue pene presenti: perché la Chiesa oggi ha iscritto nel catalogo dei suoi Santi una nuova eletta, una Religiosa spagnola, Maria Soledad Torres y Acosta, Fondatrice d'una Famiglia di Suore, le Serve di Maria Ministre degli Infermi, le quali sono diffuse un po' in tutto il mondo, ed hanno qui a Roma la loro Casa centrale.
Motivo di gioia e di speranza questa canonizzazione; perché, come disse il Signore, dobbiamo soprattutto essere desiderosi e contenti che i nostri nomi di miseri ed effimeri cittadini della terra siano iscritti in cielo, nel libro della vita eterna, fra i cittadini del paradiso. ( Cfr. Lc 10,20 )
Questa comunione dei Santi, a ben pensarci, è una cosa stupenda;
rivela il disegno misterioso ed immenso di Dio sull'umanità redenta, alla quale anche ciascuno di noi appartiene;
apre lo spirito alla speranza suprema;
e ci fa gustare la società definitiva e beata, alla quale Cristo ci apre la via.
E poi una canonizzazione, cioè un riconoscimento di santità, conferito ad un'umile e povera religiosa, ci dice, fra tanti malanni della nostra esperienza, che il bene esiste sempre e s'impone; ci dice che le anime fedeli al Vangelo le abbiamo ancora in mezzo a noi, e che le grandi virtù morali, di cui il mondo ha bisogno, fioriscono ancora sulla terra.
E ci dimostra ancora questa esaltazione d'un'anima, tutta consacrata alla fede e alla carità di Cristo, che la religione, come è stato detto e ripetuto,
lungi dall'alienare chi veramente la professa dal mondo e dalla società e
dal distrarre dal consorzio dei fratelli e dai loro bisogni e dal loro progresso,
rende capaci di comprendere profondamente le sofferenze umane e
soprattutto abilita a curarle, con sacrificio di sé e con efficacia che non ha confronti
nella precedenza,
nell'esempio,
nella perseveranza,
nel disinteresse,
nel risultato morale.
Rallegriamoci perciò nel Signore con la nuova Santa, e con lei onoriamo la Madonna sua e nostra ispiratrice e consolatrice.