1 marzo 1970
La nostra cronaca spirituale ci porta a considerare questo periodo di preparazione pasquale nella prospettiva interiore delle anime.
Questo dev'essere un periodo d'interiorità e d'intensità spirituale, per ogni persona pensosa di sé.
La Pasqua si avvicina, e solleva fin d'ora i problemi più gravi nel foro interiore di ogni coscienza sollecita del proprio destino.
È la questione della salvezza, che si pone nei termini più responsabili e più risolutivi.
Cristo è la nostra salvezza; Lui solo.
Perciò siamo invitati ad un momento di coscienza, come ora si dice, esistenziale; e questa si risolve in coscienza morale, nel senso più alto e più pieno del nostro rapporto con Dio; e diventa coscienza religiosa, alla quale Cristo offre il suo drammatico, misterioso e vitale messaggio pasquale.
Bisogna « fare la Pasqua », come s'usa dire, in pienezza di coscienza, con forza e con gaudio nuovo.
E allora bisogna prepararsi.
Noi pensiamo alle preparazioni pasquali di questi giorni con vivo interesse e con pastorale augurio.
Vorremmo che non mancasse ad alcuno questa preparazione della Parola di Dio: ad ogni parrocchia, ad ogni comunità, ad ogni associazione, affinché ogni singola anima fosse svegliata, illuminata, purificata per l'incontro col Pane della Vita.
Pensiamo affettuosamente ai gruppi speciali: di giovani, di studenti, di lavoratori, di professionisti, di madri di famiglia, di sofferenti e di poveri, di uomini di pensiero e di affari …; gruppi raccolti per ascoltare le grandi verità, che riguardano la fede e la nostra esistenza nel tempo e nel mondo, e per fare la scelta decisiva e rinnovatrice di Cristo Salvatore.
Noi pensiamo, Figli carissimi, a queste riunioni vigiliari della Pasqua; e vorremmo esservi personalmente presenti!
Lo siamo col cuore, con la preghiera, con la Nostra benedizione.
E invochiamo Maria, per tutti, Madre di Cristo.