15 marzo 1970
Il nostro pensiero oggi va all'Università Cattolica del Sacro Cuore, alla quale anche Noi vi invitiamo a dedicare ricordo, preghiera, obolo.
Sono così richiamati alla nostra riflessione il concetto e la missione, in genere, d'una istituzione così singolare, così importante, così nobile, qual è una Università,
la più alta ed attiva sede del pensiero umano,
la più qualificata officina della ricerca speculativa e scientifica,
la più fervida palestra delle idee antiche e nuove, e soprattutto
la più esigente scuola di studio, cioè di passione per la verità,
dove maestro ed alunno s'incontrano in eguagliante sapienza,
e dove la vita d'una nazione traccia le vie dei suoi futuri destini.
Noi rendiamo onore alla istituzione universitaria, per se stessa, e vogliamo augurare che le sue presenti inquietudini critiche assumano significato di aspirazione a più autentici valori umani e storici, e si risolvano in una sempre migliore efficienza culturale e pedagogica.
Ed è questo ideale di scuola superiore, che ogni Università cattolica, qui e nel mondo, si propone di realizzare, infondendogli quell'energia di luce e di amore, lo Spirito vivificante, che Cristo ci ha ottenuto e di cui ha fatto dispensatrice la Chiesa.
È un fatto straordinario di cultura e di fede l'Università cattolica, che interessa non solo il mondo accademico, ma tocca, per i suoi riflessi spirituali e civili, tutta la società, anche in quelle delle sue categorie, che non fanno dello studio specifica professione.
Ci riferiamo ora a questa.
Università italiana, quella Cattolica del Sacro Cuore, che Noi ben conosciamo e che siamo lieti di vedere attestata, tanto seriamente, anche in questa nostra Roma, con una moderna Facoltà di medicina.
Ma tutti sanno: un'impresa simile, che vive di forze proprie, ha bisogno di sostegno solidale, di tutti, sia morale che economico; costa moltissimi sacrifici e impone gravissime spese.
Per questo la raccomandiamo alla vostra preghiera e alla vostra generosità.