10 giugno 1971
Vi annunciamo il tema della festa odierna perché assuma nella vostra coscienza cristiana il posto centrale che gli spetta; il tema è l'Eucaristia, con tutte le implicazioni dottrinali e spirituali, che esso comporta, e che voi potete attingere alla scuola della Parola di Dio, propria della Chiesa cattolica.
Difficile tema, lo sappiamo, per chi misura la verità col metro dell'esperienza sensibile, o della razionalità priva della luce della fede ( Cfr. Gv 6,61 ).
È difficile, sì, ma poi meravigliosamente luminoso; come lo è per l'alpinista raggiungere una vetta impervia, ma poi, quando l'ha raggiunta, la visione che gli si apre davanti è, da ogni lato, stupenda.
Così è per il fedele lo spettacolo dell'orizzonte cristiano contemplato dal punto focale dell'Eucaristia.
Il mistero si fa verità, si fa realtà.
Non lasciamo decadere nel nostro sentimento religioso e nel nostro costume cristiano il culto dell'Eucaristia, che una volta all'anno dovrebbe meritare da una popolazione cattolica pubblico onore.
Così ancora a Roma si fa.
Quest'anno tuttavia la processione tradizionale sarà sostituita da un'altra singolare cerimonia: oggi, nel pomeriggio, saranno portati dai rispettivi luoghi di cura parecchi infermi, malati, o minorati, qua, nella Basilica di San Pietro.
Così intendiamo associare i nostri fratelli sofferenti all'onore che vogliamo rendere a Cristo nel sacramento della sua presenza e della sua passione.
E vogliamo così, in virtù del Corpo e del Sangue del Signore, della cui Redenzione celebrando la Messa rinnoviamo la memoria e l'efficacia, confortare il dolore umano e, unendolo a quello di Gesù, vogliamo valorizzarlo per l'espiazione dei nostri peccati, per la santificazione della Chiesa, per l'incremento della carità nella vita familiare e sociale, e per la promozione della giustizia e della pace nel mondo.
Siate anche voi spiritualmente oggi con Noi, con questi cari pazienti, sacramento anch'essi, cioè immagine e simbolo di Cristo crocifisso, e con Lui facciamo del dolore espressione dell'amore e pegno di speranza.