13 giugno 1971
Durante questa settimana sarà riunita a Roma l'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Noi la raccomandiamo alle vostre preghiere.
La Conferenza Episcopale Italiana è una istituzione, che si può dire nuova: essa ha soltanto ora il suo Statuto.
È un'istituzione importante, che risulta composta da tutti i Vescovi d'Italia, circa trecento; ed è storicamente una conseguenza nel campo ecclesiastico dell'unificazione politica di questo Paese, di cui esercita la cura pastorale, ed anche per questo titolo essa merita interesse, devozione, riconoscenza.
Tutti i grandi problemi spirituali del Popolo italiano sono di sua competenza, in accordo gerarchico, si comprende, con la Santa Sede e con Noi, come Papa e anche come Vescovo di Roma e Primate d'Italia; e sono i problemi del Nostro tempo studiati e trattati con ampia Nostra fiducia e con proprie norme dalla medesima Conferenza Episcopale.
Potete immaginare quanto ci stia a cuore
il suo valido e perfetto funzionamento,
la sua pienezza di carismi spirituali,
la sua intensa e sincera comunione con tutti i fedeli,
le sue chiare, rispettose e pacifiche relazioni con tutte le Autorità e con tutta la vita civile della Nazione.
Perciò anche a voi raccomandiamo di seguire con filiale interesse, con solidale carità e con attiva collaborazione questo degnissimo e qualificato gruppo di vostri Pastori; tutti insieme, ed uno per uno.
Il Concilio ha rimesso in luce magnifica la figura del Vescovo nella sua umile grandezza di successore degli Apostoli, di garante della divina verità, di dispensatore dei misteri della grazia e della carità, di capo responsabile e libero posto al servizio del Vangelo e del Popolo di Dio.
Hanno funzione delicatissima, oggi specialmente, i Vescovi nella Chiesa: « Essi sono non soltanto figli della Chiesa, come scriveva fin dal suo tempo S. Agostino, ma sono padri » ( Cfr. Contra Iul. 1, 7, 31 ).
Amateli, dunque, seguiteli, sosteneteli e pregate per loro. Invochiamo per essi la Regina degli Apostoli.