1 novembre 1971
I Santi, oggi; i Morti, domani.
Due giorni di riflessione e di orazione: letizia e mestizia, ricordi e speranze invadono gli animi di chi ha il vero senso interiore della vita.
Le grandi questioni circa la nostra esistenza, circa il nostro unico e composito essere umano, ritornano alla coscienza con la pressione della loro inevitabile gravità.
Ad una di queste tormentose questioni, la prima, ricordiamo, Fratelli, che noi possiamo e dobbiamo dare una formidabile e sicura risposta: la nostra anima è immortale.
La morte, nel suo senso di distruzione totale, di ritorno al nulla, per l'uomo non esiste.
Noi vivremo sempre, anche dopo questo disfacimento della nostra vita presente; il nostro spirito sopravvive; e un giorno, l'ultimo e definitivo, per divina virtù, esso ridarà di nuovo animazione alle ceneri disperse del nostro corpo: noi risorgeremo.
Questa è la verità, questa è la sapienza della vita, questa è la sorte che ci riguarda.
L'uomo moderno, che si è meravigliosamente sviluppato, subisce la tremenda tentazione di dimenticare, di negare questa nostra futura realtà, e così si fa fatalmente profeta della morte.
Chiudendo dentro il modo presente di vivere, nella sola esperienza del tempo, il suo destino, egli perde il vero senso dei valori stessi del tempo: si esalta di essi, come fossero i soli e i definitivi; e poi si rassegna o si dispera, perché li scopre effimeri e fugaci, e non vede più a che cosa essi devono finalmente servire.
Fratelli, conserviamo la nostra certezza nella vita futura, e mettiamola in azione nella vita presente.
Sì; allora il timore di Dio diventa il principio della nostra saggezza; nulla esso toglie alla nostra operosità, anzi la stimola e la fa onesta, buona e pia, e, per noi cristiani, piena di speranza.
Oggi poi esso ci autorizza a trasferire « la nostra conversazione in cielo » ( Fil 3,20 ), nella nostra patria futura: a incontrarci con i Santi, a ricercarvi i nostri Defunti.
Quanto beato stupore, quanta consolazione, quanto coraggio!
Chiederemo aiuto ai Santi, daremo aiuto ai Defunti, celebrando così, con la prima eletta della Città di Dio, Maria, la comunione dei Santi.