21 novembre 1971
Ci dicono che sono presenti al Nostro incontro i Ragazzi premiati alla gara nazionale della bontà nella Scuola e che si attende dalla finestra del Papa un saluto per loro, per i Promomotori di questa bella iniziativa e per quanti ne condividono la compiacenza e la fiducia.
Quanto volentieri aderiamo a questo invito! esso ci autorizza a svolgere in dialogo questo Nostro saluto!
Dunque: è vero che voi, Ragazzi della bontà nella Scuola, siete qui, sulla Piazza S. Pietro, e ascoltate la Nostra voce?
Vi è pure il gruppo specializzato in bontà collettiva, quello mantovano di Sermide: alunni, Insegnanti, Genitori, Autorità?
e sono qui anche gli appartenenti al Centro nazionale per l'apostolato della bontà nella Scuola?
e anche quelli del premio « Livio Tempesta »?
Bene.
A tutti, a tutti il Nostro saluto cordiale.
Vorremmo poi farvi una domanda: vi piace dunque la bontà?
è una bella cosa essere buoni?
Vi facciamo questa domanda perché voi siete in grado di rispondere che, sì, è bello essere buoni.
Noi sentiamo spesso tante altre voci che ci dicono il contrario, e che affermano che la bontà è cosa vecchia, d'altri tempi; una cosa fatta per le pecore, per i tipi deboli, per i timidi, per gli sciocchi … È vero questo?
No, non è vero: la bontà non è debolezza, non è paura dei castighi, e della disapprovazione altrui, non è inerzia, né l'essere « buoni a nulla ».
E che cosa allora è la bontà? difficile rispondere a parole.
Voi rispondete con i fatti, con la vostra condotta buona ed esemplare.
Vi piace la sincerità?
la sincerità, prima, con voi stessi?
cioè non fare finta d'essere buoni agli occhi degli altri, ma poi da soli, nel cuore, avere tanti cattivi sentimenti: la bontà non è ipocrisia, non è vero?
E la bontà è stare quieti, quieti, e non dare mai disturbo a nessuno
è qualche cosa di più: la bontà non è il « non fare niente »; è specialmente il « fare », il fare il bene: volere il bene, compiere azioni buone, obbedire subito e volentieri, con energia, con autodisciplina, con senso di dovere …
E poi? qual è la vostra bontà?
ve lo diremo Noi: è il fare bene di vostra iniziativa, è l'inventare da voi stessi qualche buona azione, è compiere qualche atto che costa sacrificio a vantaggio di qualche altro che ha bisogno d'essere aiutato, di sentirsi benvoluto.
È l'essere buoni per il bene degli altri, senza aspettare lode o premio.
È imitare Cristo Gesù: l'esempio sommo della più alta bontà.
Vi ricorderete di queste parole?
Sì, bravi.
Allora preghiamo un minuto insieme affinché la bontà trionfi nel mondo.