16 aprile 1972
Sarà giunta, noi pensiamo, anche a vostra conoscenza l'eco di una nostra parola rivolta alla terza Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, la quale si svolge in questi giorni a Santiago del Cile, con la presenza di circa tremila delegati provenienti da oltre 140 Paesi,
allo scopo di migliorare i rapporti commerciali ed economici internazionali,
a favore specialmente delle nazioni in via di sviluppo e impedite di conseguirlo in maniera umana conveniente dal meccanismo puramente economico,
quasi dappertutto vigente, che favorisce i Paesi ricchi, mentre lascia quelli meno abbienti in condizioni sempre inferiori al bisogno e alla dignità civile.
Abbiamo fatto nostra la voce dei poveri e dei diseredati, fidando nell'universale aspirazione alla giustizia, al senso dell'umana fraternità.
Così avrete forse avvertito che la solenne settimana di studio della nostra internazionale Accademia delle Scienze, ieri conclusa, ha piegato la sua alta speculazione scientifica alle questioni, più che mai urgenti e pratiche, riguardanti la fertilità d'una più moderna coltivazione rurale, per dare agli affamati, ancora senza numero nel mondo, un pane più abbondante, più sano e più facile.
Ricordiamo questi episodi della vita della Chiesa perché sia in tutti confortata la certezza del suo interesse verso i bisogni economici e verso la elevazione civile della famiglia umana, interesse non attenuato, sì bene stimolato nella Chiesa dal suo supremo interesse spirituale e religioso.
L'amore di Dio è sorgente dell'amore del prossimo.
La carità cristiana possiede questa inesauribile fecondità.
La ricerca primaria del Regno di Dio non ci deve far dimenticare i bisogni dei nostri fratelli, che proprio quando ci mostrano espressa nel loro volto una sofferenza diventano per noi immagini trasparenti di Cristo.
Non stacchiamoci mai da questa nostra caratteristica e originale concezione religiosa e umana del nostro simultaneo e gerarchico rapporto con Dio e con il prossimo.
Vi farà piacere sapere che proprio ieri noi abbiamo ricevuto un ampio e cordiale ringraziamento dal Presidente del Bangla Desh per gli aiuti e l'assistenza che la generosità dei Cattolici, cioè la vostra, ha prodigato in questo tempo a quel tormentato Paese.
Ci aiuti la Madonna, che prima alle nozze di Cana - voi ricordate -, ha avuto l'occhio e il cuore aperti al disagio dei suoi ospiti, ad avere noi pure e sempre l'intelligenza e l'opera pronte per i bisogni umani.