30 aprile 1972
La scena del mondo presenta fatti e problemi molto interessanti e preoccupanti.
Ma v'è pur un fatto, ben noto, ma sempre nuovo, che non può lasciare insensibile la nostra attenzione: ed è la primavera, questo risveglio ora aperto della natura; la vegetazione riprende a fiorire, piena di vigore, di bellezza e di poesia.
La vita rinasce.
Come non inserirci nel coro delle cose, che sembrano cantare l'inno della vita, e farci noi, creature pensanti, voce cosciente e pregante, esclamando con loro, come ci insegnano i libri santi: « benedite il Signore, opere tutte del Signore, lodatelo e sovraesaltatelo attraverso i secoli »? ( Cfr. Dn 3,57 )
Sì, anche questo dobbiamo fare: osservare, studiare, ammirare il quadro immenso e stupendo nel quale la nostra esistenza si svolge:
i cieli, con le loro silenziose e paurose profondità ( Cfr. Pascal, Pensées, 206 ),
l'atmosfera, con il suo respiro vitale, i suoi venti e le sue tempeste;
l'acqua, anche essa amica e tremenda ed i suoi oceani sconfinati;
e la terra, questa terra, madre dolce e dura, ora tutta vestita a festa, e tutta popolata di animali vivi e affaccendati, feconda d'ogni fatica per noi e d'ogni ricchezza.
Che i nostri occhi non siano indifferenti a tanto splendore.
Il nostro tempo ritorna ad innamorarsi della natura; è l'opera di Dio affidata all'uomo; e sta bene ( Cfr. Gen 1,28-30 ).
Ma questa nostra meraviglia per la natura non deve essere miope e materialista.
La natura, possiamo dire, è una rivelazione spiritualista, a chi la sa contemplare con intelligenza penetrante, e vi sa scorgere una mano creatrice, un pensiero operante, un segreto degno di adorazione, e per noi discepoli del Verbo fatto carne, degno altresì di amore e di poesia.
San Francesco c'insegni ad associare la nostra voce al suo cantico di « frate Sole »; e prima di lui il coro dei Salmi, che non cessa d'invitarci: « cantate al Signore un cantico nuovo perché Egli ha operato meraviglie » ( Sal 98 ).
Questo afflato della natura fatta trasparente dal senso religioso, immesso nel nostro spirito lo rende più pio, più felice e più buono.
Ci aiuta a lavorare con amore e con fiducia; e la « rosa mistica » consola la nostra prosaica ed amara fatica.