1 giugno 1972
Era nostro pensiero e desiderio quest'oggi, festa del "Corpus Domini", festa della Chiesa che crede e della Chiesa che ama, associarvi alla nostra letizia spirituale e invitarvi ad approfondire, in conformità alla riforma liturgica promossa dal Concilio, la spiritualità eucaristica.
Voi lo farete egualmente.
Ma noi abbiamo una spina nel cuore, come del resto noi pensiamo tutto il mondo civile e cioè l'eccidio perpetrato ieri all'aeroporto di Tel Aviv.
Anche voi ne sapete l'insensata e atroce delinquenza.
Vogliamo allora farvi conoscere il testo che noi abbiamo fatto comunicare al Presidente di Israele, che dice così: "Con profondo dolore abbiamo appreso la notizia della spaventosa strage avvenuta questa notte all'aeroporto di Tel Aviv.
Nel deplorare questo tragico atto di inaudita violenza contro persone innocenti, noi desideriamo esprimere la nostra viva partecipazione al cordoglio delle famiglie colpite per il grave lutto e comunichiamo il nostro ricordo ai feriti, mentre invochiamo incessantemente da Dio la cessazione del conflitto di odio e di sangue che colpisce la coscienza umana e i sentimenti cristiani".
E quindi pregheremo proprio a questo fine che la pace ritorni nel mondo e che sia da tutti così deplorato questo metodo crescente del delitto e della delinquenza, vile e crudele, e tornino invece gli uomini ad essere più civili, più buoni e anche più cristiani.
E la Madonna ci aiuti a tradurre in pratica e nel costume questi sentimenti.