16 maggio 1976
Noi domanderemo oggi al Signore che ci conceda un cuore forte.
La temperie della storia lo esige.
Possiamo noi cristiani, che aspiriamo ad essere discepoli della scuola evangelica, trovare rimedio spirituale alle sventure e alle avventure, che agitano i nostri giorni, nella indifferenza, nella insensibilità, nella atarassia, che si dà pace limitando quanto più è possibile il proprio interesse per il mondo esteriore alla osservazione passiva, all'informazione circostante, alla circospezione di non essere coinvolti in una compassione che fa nostri gli affanni ed i malanni altrui?
No, questo rifiuto alla solidarietà nel dolore e nell'angustia altrui non è cristiano.
Noi dobbiamo vedere come un progresso dello sviluppo umano, anzi della penetrazione dello spirito cristiano nella civiltà moderna la partecipazione di tutti alle vicende altrui, specialmente se queste sono dolorose e reclamano comune soccorso.
La sensibilità per le sofferenze dei fratelli non è una debolezza, come anche ai nostri giorni fu superbamente qualificata; no; essa è una estensione umana che dobbiamo dire fortezza e progresso.
Noi alludiamo al terremoto del Friuli, con l'ammirazione e la riconoscenza in nome di Cristo per la spontaneità, l'urgenza, l'efficienza, la molteplicità dei soccorsi offerti a quella gente forte, positiva silenziosa, che in tanta disgrazia meritava l'aiuto di tutti, e che nella sua durissima prova ha dimostrato appunto virtù superiore.
Cuori forti e pazienti, in chi è stato colpito dalla disgrazia; cuori forti e generosi, in chi subito si è messo al loro fianco per confortarli e rianimarli.
Dio benedica.
Ma altre sventure pubbliche in altri Paesi, altre situazioni sollecitano da chi le subisce e da chi le osserva analogo interessamento.
Tutti le conosciamo.
E poi diverse congiunture, d'altro genere, mettono alla prova la fedeltà, la coerenza, lo spirito di sacrificio dei cuori buoni e sinceri.
La fortezza spirituale è la virtù di questa stagione storica.
Preghiamo per quanti sono tentati di debolezza, di opportunismo, di viltà;
preghiamo per quelli che soffrono per la coerenza alla verità, alla giustizia, alla carità, affinché forti rimangano.
La Madonna, la Virgo fidelis, ci assista.