25 maggio 2014
In questo Luogo, dove è nato il Principe della pace, desidero rivolgere un invito a Lei, Signor Presidente Mahmoud Abbas, e al Signor Presidente Shimon Peres, ad elevare insieme con me un'intensa preghiera invocando da Dio il dono della pace.
Offro la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera.
Tutti desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti; molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla.
E tutti – specialmente coloro che sono posti al servizio dei propri popoli – abbiamo il dovere di farci strumenti e costruttori di pace, prima di tutto nella preghiera.
Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento.
Tutti gli uomini e le donne di questa Terra e del mondo intero ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace.
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Cari fratelli e sorelle, mentre ci avviamo a concludere questa celebrazione, rivolgiamo il nostro pensiero a Maria Santissima, che proprio qui a Betlemme ha dato alla luce il suo figlio Gesù.
La Vergine è colei che più di ogni altro ha contemplato Dio nel volto umano di Gesù.
Aiutata da san Giuseppe, lo ha avvolto in fasce e lo ha adagiato nella mangiatoia.
A Lei affidiamo questo territorio e tutti coloro che vi abitano, perché possano vivere nella giustizia, nella pace e nella fraternità.
Affidiamo anche i pellegrini che qui giungono per attingere alle sorgenti della fede cristiana – ce ne sono presenti anche a questa Santa Messa.
Veglia, o Maria, sulle famiglie, sui giovani, sugli anziani.
Veglia su quanti hanno smarrito la fede e la speranza; conforta i malati, i carcerati e tutti i sofferenti; sostieni i Pastori e l'intera Comunità dei credenti, perché siano "sale e luce" in questa terra benedetta; sostieni le opere educative, in particolare la Bethlehem University.
Contemplando la Santa Famiglia qui, a Betlemme, il mio pensiero va spontaneamente a Nazareth, dove spero di potermi recare, se Dio vorrà, in un'altra occasione.
Abbraccio da qui i fedeli cristiani che vivono in Galilea e incoraggio la realizzazione a Nazareth del Centro Internazionale per la Famiglia.
Alla Vergine Santa affidiamo le sorti dell'umanità, perché si dischiudano nel mondo gli orizzonti nuovi e promettenti della fraternità, della solidarietà e della pace.