27 giugno 1951
Congiungete in un solo e medesimo inno di azioni di grazia la vostra gioia e la vostra riconoscenza, dilette figlie delle due grandi Sante, di cui celebrate insieme la suprema glorificazione.
Secondo che si considerano l'una e l'altra dal lato mondano e superficiale, o invece da quello serio e cristiano, esse appariscono, a volta a volta, dissimili fino al contrasto, simili fino alla fraternità di spirito e di opere.
Di condizione agiata per quanto riguarda i beni della terra, di nascita aristocratica, di educazione e di raffinata educazione, nonostante le vicissitudini della sua infanzia, Emilie de Vialar, obbedendo a impulso irresistibile di grazia, praticato, dalla giovinezza, a grado eroico, tutto il opere di pietà e carità.
Nonostante questo, in una luce che cresce lentamente, lei comprende, a poco a poco, che Dio lo chiama a una vita religiosa propriamente detta.
Ma dove? e sotto che forma precisa?
Lei non lo vede ancora.
Dopo che le crisi sono passate, dopo quella della Rivoluzione francese, era difficile, soprattutto in casi come il suo, trovare subito un guida quando ne sentiva il bisogno.
Sta brancolando.
Nonostante tutti gli ostacoli, tutte le opposizioni, avanza passo dopo passo, guidando stranamente come una doppia vita, che unisce i doveri e le comodità della vita del mondo con le esigenze di una vita religiosa altamente contemplativa e prodigiosamente attiva.
A sua volta, durante le sue giornate, passa dai saloni dove è amata e apprezzata, a baraccopoli che la sua visita illumina e consola.
È anche in uno di quei tour di beneficenza, a trascinando sola, su strade dissestate, un sacco di grano troppo pesante per la sua forza, che lei contrarre la dolorosa infermità dalla quale, dopo quarant'anni di sofferenze, morirà senza che nessuno ne sappia nulla.
Ha raggiunto i suoi trentacinque anni, quando può iniziare a realizzare il suo desiderio.
Lei non è ma non alla fine delle sue tribolazioni.
Nessuna difficoltà, nessuna contraddizione è risparmiata;
umiliante per il suo naturale orgoglio, da parte della sua famiglia e della società;
crocifiggendo nel suo cuore, dal suo amato padre;
paralizzante, da parte delle autorità, verso il quale prova solo amore e rispetto;
sostenuta solo, non solo da lei convinzione personale, che avrebbe fatto a buon mercato, ma con l'incoraggiamento e la volontà da un'autorità ancora più alta, dall'Autorità suprema sulla terra, con l'aiuto dall'alto, che consola nella sua angoscia, come aveva, per mezzo dell'angelo, consolato san Giuseppe nella sua.
È così che avanza, passo dopo passo; avanza lo stesso, ma che sentiero! sul ascesa di che calvario!
Nel tempo in cui Emilia de Vialar redigeva le sue Costituzioni, nasceva da semplici campagnuoli Maria Mazzarello.
Ella cresce piamente, placidamente, nei lavori della casa e dei campi.
In materia di scienze e di lettere umane, ella è e rimarrà sempre - e si compiacerà di proclamarlo altamente - poco istruita.
Ben lontana dal doversi imporre per rispondere a una vocazione chiaramente conosciuta di fondatrice, ella, al contrario, avrà da lottare invano per schermirsene.
Quasi per ispirazione divina, è creata Superiora, anche prima che ella stessa e le sue compagne avessero una idea precisa di ciò che è la vita religiosa.
Eccetto qualche nube passeggiera, ella cammina nella luce.
A lei non mancano nè gli appoggi nè i consigli; sostenuta e guidata da uomini eminenti per santità e qualificati, oggetto delle cure di direttori spirituali attenti e solleciti, sembrerebbe che non abbia avuto che a lasciarsi condurre, e che il suo Istituto, all'ombra di quello del santo Don Bosco, si sia fondato, stabilito, consolidato, quasi da sè stesso.
Senza dubbio le tribolazioni non sono mancate a Maria, come le gioie a Emilia, ma esse sono di carattere ben differente.
Come diversi sono i due campi in cui si svolge la vita delle due Sante, altrettanto considerevoli sono per la loro conformità lo spirito, l'oggetto, lo sviluppo dei loro Istituti.
Lo spirito dell'uno e dell'altro è di soccorrere in tutti i modi più atti le necessità e le miserie, volgendosi con preferenza alle più urgenti e alle più pietose.
Quindi l'oggetto dell'uno e del'altro è assai vario e molteplice, e abbraccia, si può dire, tutti i rami e le forme dell'insegnamento e dell'assistenza:
la visita agl'indigenti,
la sollecitudine per i prigionieri,
la cura dei malati,
la veglia dei moribondi a domicilio e negli ospedali,
i dispensari,
l'insegnamento gratuito ai poveri, reso possibile con quello dei fanciulli delle famiglie agiate.
In questa enumerazione sommaria è l'attività delle Suore di S. Giuseppe dell'apparizione: vi sarebbe molto da modificare per indicare quella delle Figlie di Maria Ausiliatrice?
Alcune incisive parole di Don Bosco rispondono sufficientemente a questa interrogazione: « La loro Congregazione è pari alla nostra; ha lo stesso fine e gli stessi mezzi ».
Ambedue gl'Istituti, per l'influsso visibile delle cause seconde ben diverse, avanzano tuttavia, sotto l'azione invisibile della Provvidenza, a un ritmo prodigiosamente accelerato, e le due Fondatrici non cessano di seguirne attentamente lo sviluppo con le loro visite e la loro corrispondenza.
Il pensiero delle vocazioni, necessarie per bastare a tante imprese, non le induce nè ad allentare la severità nella scelta e nella conservazione delle aspiranti, nè ad esitare nel rispondere alle domande di nuove fondazioni.
Le notizie, che pervenivano sulle meravigliose opere apostoliche dei Salesiani nell'America latina, avvivano lo zelo di Maria Mazzarello e delle sue figlie e suscitano, l'una dopo l'altra numerose partenze, non solo per l'Argentina e l'Uruguay, ma ben presto anche per le regioni indiane della Patagonia.