Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
399 Il cittadino non è obbligato in coscienza a seguire le prescrizioni delle autorità civili se sono contrarie alle esigenze dell'ordine morale, ai diritti fondamentali delle persone o agli insegnamenti del Vangelo.820
Le leggi ingiuste pongono gli uomini moralmente retti di fronte a drammatici problemi di coscienza: quando sono chiamati a collaborare ad azioni moralmente cattive, hanno l'obbligo di rifiutarsi.821
Oltre ad essere un dovere morale, questo rifiuto è anche un diritto umano basilare che, proprio perché tale, la stessa legge civile deve riconoscere e proteggere: « Chi ricorre all'obiezione di coscienza deve essere salvaguardato non solo da sanzioni penali, ma anche da qualsiasi danno sul piano legale, disciplinare, economico e professionale ».822
E un grave dovere di coscienza non prestare collaborazione, neppure formale, a quelle pratiche che, pur ammesse dalla legislazione civile, sono in contrasto con la Legge di Dio.
Tale collaborazione, infatti, non può mai essere giustificata, ne invocando il rispetto della libertà altrui, ne facendo leva sul fatto che la legge civile la prevede e la richiede.
Alla responsabilità morale degli atti compiuti nessuno può mai sottrarsi e su tale responsabilità ciascuno sarà giudicato da Dio stesso ( Rm 2,6; Rm 14,12 ).
Indice |
820 | Cat. Chiesa Cat. 2242 |
821 | Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae 73 |
822 | Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae 74 |