Santo Domingo |
105 Nel nostro tempo la società e la Chiesa sono cresciute nella coscienza dell'uguale dignità della donna e dell'uomo.
Sebbene teoricamente si riconosca questa eguaglianza, nella pratica frequentemente la si disconosce.
La nuova evangelizzazione dev'essere promotrice decisa e attiva del riconoscimento della dignità della donna; ciò presuppone un approfondimento del ruolo della donna nella Chiesa e nella società.
Oggi si diffondono diverse concezioni che, a riguardo della natura e della missione della donna, si pongono in maniera riduttiva: si nega la sua specifica dimensione femminile, la si pospone quando si tratta della sua dignità e dei suoi diritti, la si trasforma in oggetto di piacere, con un ruolo secondario nella vita sociale.
Di fronte a tutto ciò vogliamo proporre la dottrina evangelica sulla dignità e la vocazione della donna, sottolineando che il suo ruolo « come madre, difende la vita ed educa la famiglia ».126
106 Nella famiglia e nella costruzione del mondo guadagna oggi terreno una maggiore solidarietà tra uomini e donne, ma ci vogliono ancora altri passi più concreti verso la reale eguaglianza e verso la scoperta che entrambi si realizzano nella reciprocità.
Tanto nella famiglia come nelle comunità ecclesiali e nelle diverse organizzazioni di un paese, le donne sono coloro che maggiormente comunicano, sostengono e promuovono la vita, la fede e i valori.
Esse sono state, lungo i secoli, « l'angelo custode dell'anima cristiana di questo continente ».127
Questo riconoscimento si scontra scandalosamente con la frequente realtà della sua emarginazione, dei pericoli a cui è sottoposta la sua dignità, della violenza di cui è fatta molte volte oggetto.
A colei che da e che difende la vita viene negata una vita degna.
La Chiesa si sente chiamata a stare dalla parte della vita e a difenderla nella donna.
Indice |
126 | Puebla 846 |
127 | Giovanni Paolo II, Omelia a Santo Domingo, 11.10.1992, n. 9 |