Santo Domingo |
162 In questi ultimi anni è stato riconosciuto retoricamente, in forma sempre più ampia e universale, il principio del rispetto per i diritti umani come anche per la dignità che spetta a ogni persona e a tutti i popoli.
Il passaggio dai regimi dittatoriali o autoritari a sistemi politici democratici è un'espressione collettiva di questa sensibilità.
Tuttavia si può affermare che rimane ancora un lungo cammino da compiere, popolato dal volto dolente di troppe persone rispetto alle quali questo principio non smette di essere un enunciato teorico che non si è riusciti a concretizzare.
163 A Santo Domingo dovremo allungare la lista dei volti sofferenti che già erano stati presentati a Puebla.35
Nella fede riconosciamo in questi volti gli stessi tratti dolenti di Cristo che ci interpellano e ci mettono profondamente in discussione ( Mt 25,44-45 ) come pastori, credenti e semplicemente come persone.
Alle soglie del terzo millennio incontriamo i volti sfigurati dalla fame, conseguenza dell'inflazione, del debito estero e di ingiustizie sociali; i volti disillusi dai politici che promettono e non mantengono; i volti umiliati per il mancato rispetto e persino per il disprezzo della propria cultura; i volti terrorizzati dalla violenza quotidiana e indiscriminata; i volti angosciati dei minorenni abbandonati che camminano nelle nostre strade e dormono sotto i nostri ponti; i volti sofferenti delle donne umiliate e trascurate; i volti stanchi degli emigranti che non trovano un'accoglienza dignitosa; i volti invecchiati dal tempo e dal lavoro di quanti non hanno il minimo per sopravvivere degnamente.37
164 Dietro ciascuno di questi volti incontriamo la vita di persone concrete, tragedie anonime occultate sotto le cifre, ma sofferenza reale per quanti la vivono.
Più ancora, queste situazioni di povertà si verificano in paesi che si dicono cattolici.38
Questa contraddizione è scandalosa e ferisce profondamente la nostra anima di pastori.
165 Una parola di ringraziamento e incoraggiamento a tante istituzioni e persone che, ponendo in pericolo persino la propria vita, si dedicano quotidianamente ai più impoveriti dei nostri popoli.
Non basta più regalare il pesce e neppure insegnare a pescare perché, prima di tutto, bisogna creare le condizioni affinché sia possibile andare a pescare.
È responsabilità di tutti, non solo di alcuni.
Indice |
35 | Puebla 31-41 |
37 | CELAM, Costruttori dell'Amore in America Latina, Bogotà 1990, 29-43 |
38 | Puebla 437 |