Santo Domingo

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3.4. La cultura moderna

172 Il nostro presente è configurato anche dalla cultura moderna, principalmente frutto della crescente industrializzazione, della concentrazione nelle città, dei progressi tecnologici e dei mezzi di comunicazione sociale di massa.

173 Il mutamento culturale più profondo che si sperimenta nei nostri popoli è quello relativo al senso della vita.

In una società preindustriale come la nostra all'inizio del secolo, il senso della vita ( il « come », il « perché » e « a che scopo » vivere ) era ampiamente condiviso perché aveva - maggioritariamente - lo stesso referente cristiano.

Il passaggio alla società industriale ha implicato la presenza di una diversità e un pluralismo - a volte contraddittori - sul senso della vita, che mina l'adesione incondizionata alle forme più tradizionali di intendere il mondo e le relazioni tra le persone, producendo un vero sconcerto culturale.

Tale cultura della modernità, giungendoci dall'estero, penetra inizialmente mediante i canali economici, sociali e culturali del mondo urbano, in particolare degli Stati Uniti e dell'Europa.

174 Questa cultura moderna sottolinea il protagonismo del soggetto in un mondo da costruire, mettendo in risalto i valori della libertà, dell'uguaglianza e della fraternità.

Il riconoscimento dell'uguaglianza ha permesso una maggiore coscienza dei diritti umani.

L'adesione alla libertà ha consacrato la democrazia come un sistema di governo di ampia partecipazione.

La proclamazione della fraternità ha inaugurato una mentalità più universale nella considerazione del mondo come un villaggio planetario.

175 Tuttavia la cultura moderna ha generato anche nuovi idoli: un materialismo che prescinde dal trascendente e si affanna per la soddisfazione del « qui e ora », il consumismo sfrenato che valorizza l'« avere » al di sopra dell'essere », l'acquisizione delle « cose » al di sopra della dignità delle « persone »,46 l'ansia di potere col proposito di dominare gli altri secondo la propria volontà, un ambiente di permissivismo morale che non riesce a fondare la libertà nella ricerca della verità e, pertanto, finisce per essere espressione di un individualismo soggettivista e solitario; il meccanismo della società industrializzata entra in una frenetica dinamica di produzione e consumo per la propria sopravvivenza, facendo del consumo un fine e non un mezzo.47

Questi idoli stanno disumanizzando le relazioni tra le persone, creano dipendenze e necessità artificiali in forma progressiva e frammentano ancora di più qualunque identità latinoamericana.

176 La modernità, come ogni realtà umana, ha portato con sé conseguenze positive e negative.

La mancanza di discernimento e un'ingenua acriticità di fronte a essa confonde il nuovo col buono e il poter fare col dover fare.

Il nuovo è buono in quanto umanizza la persona in comunità e l'aumento della capacità tecnica si può considerare un autentico sviluppo umano solo nella misura in cui è al servizio di una retta comprensione del senso della vita della donna e dell'uomo reali.

177 Sorge inoltre un interrogativo postmoderno che mette in discussione la fiducia nella ragione e l'individualismo soggettivista, tipici della modernità, che si apre alla preoccupazione ecologica e a forme alternative di ricerca e contatto col trascendente e il misterioso.

Tuttavia la modernità ha ereditato anche la crisi di senso e il regno dello scetticismo.

Il ricorso alla droga come rifugio dal non-senso, la pretesa di un'etica senza solidarietà e il ritorno a un fondamentalismo religioso fanatico e magico come ricerca di sicurezza, sono manifestazioni della postmodernità.

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46 Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 28,31
47 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 46