22 novembre 1939
Mentre canta nei vostri cuori l'inno eterno e pur sempre nuovo dell'amore cristiano, la Chiesa celebra oggi la festa di una giovane romana, Santa Cecilia, tradizionale Patrona della musica.
È per Noi una opportuna occasione di dirvi qualche parola sulla importanza di una concorde e costante armonia fra sposo e sposa.
Forse voi penserete che è inutile di raccomandarvi l'armonia in questi giorni in cui l'accordo perfetto dei vostri cuori ignora ancora le dissonanze.
Ma non sapete voi che coll'uso anche il migliore istrumento musicale diventa ben presto scordato e occorre perciò spesso rimetterlo al diapason?
Così avviene pure delle volontà umane, le cui buone intenzioni sono soggette a rallentarsi.
La prima condizione dell'armonia tra gli sposi e della conseguente pace domestica è una costante buona volontà da ambedue la parti.
Giacché l'esperienza quotidiana insegna che nei dissensi umani, come dice il nostro grande Manzoni, « la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro ».
E la Sacra Scrittura, se paragona la donna cattiva a un giogo di buoi che ondeggia ( Sir 26,10 ) e non stando fermo, ne disturba il lavoro, e se rassomiglia la donna litigiosa al tetto per cui passa l'acqua nella fredda stagione ( Pr 27,15 ), nota pure che l'uomo iracondo accende le liti ( Sir 28,11 ).
Guardate intorno a voi e apprenderete dall'esempio degli altri che le discordie coniugali nascono il più sovente dalla mancanza reciproca di confidenza, di condiscendenza e di perdono.
Voi imparerete così la dolcezza dell'accordo fra gli sposi.
« Di tre cose, dicono pure i Libri Santi, si compiace l'anima mia, che sono gradite a Dio e agli uomini:
la concordia dei fratelli,
l'amore dei prossimi,
e un marito e una moglie ben uniti tra loro » ( Sir 25,1 ).
Questa preziosa armonia voi, o diletti sposi, la premunirete con ogni cura contro i pericoli di discordanza, esterni ed interni; due soprattutto: le diffidenze troppo sollecite a nascere, e i risentimenti troppo lenti a morire.
Dall'esterno, la gelosa malignità dei terzi, madre della calunnia, introduce talvolta, nella pacifica armonia coniugale, la nota disturbante del sospetto.
Ascoltate di nuovo l'avvertimento della S. Scrittura: « La lingua di un terzo cacciò fuori di casa donne di animo virile e le privò del frutto delle loro fatiche.
Chi le dà retta, non sarà mai tranquillo » ( Sir 28,19-20 ).
La falsa vibrazione anche d'un solo istrumento non basta forse a distruggere tutta l'armonia di una musica?
Ma le brevi dissonanze, che in una esecuzione musicale offendono o almeno sorprendono l'orecchio, divengono invece un elemento di bellezza, quando esse, con una abile modulazione, si risolvono nell'atteso accordo.
Così deve essere pure degli urti o dei dissensi passeggeri, che la debolezza umana rende sempre possibili fra gli sposi.
Bisogna risolvere con prontezza queste dissonanze, bisogna far risuonare le modulazioni benevole di anime pronte al perdono, e così ritrovare l'accordo, per un istante compromesso, in quella tonalità di pace e di amore cristiano, che oggi incanta i vostri giovani cuori.
Il grande Apostolo S. Paolo vi dirà il segreto di questa armonia conservata, o almeno ogni giorno rinnovata, nel vostro focolare domestico : « Se provate moti d'ira, egli ammonisce non cedete alle sue suggestioni; non tramonti il sole sopra l'ira vostra » ( Ef 4,26 ).
Quando le prime ombre della sera vi invitano alla riflessione e alla preghiera, inginocchiatevi l'uno vicino all'altro davanti al Crocifisso, che veglierà la notte sul vostro riposo.
E insieme, con sincerità di cuore, ripetete: Padre nostro, che sei nei cieli, … perdona a noi …, come noi perdoniamo …!
Allora le false note del cattivo umore taceranno, le dissonanze si risolveranno in una perfetta armonia, e le vostre anime riprenderanno unite il loro cantico di riconoscenza verso quel Dio, che vi ha dato l'uno all'altra.