20 ottobre 1947
Sala dello Svizzero a Castel Gandolfo
Di gran cuore vi salutiamo qui riuniti dinanzi a Noi, diletti figli e figlie, rappresentanti dell'artigianato cristiano di tutte le regioni d'Italia, convenuti a Roma per il vostro primo Congresso Nazionale.
Sebbene la forza delle circostanze nell'ultimo mezzo secolo abbia fatto convergere l'azione sociale della Chiesa principalmente ( non esclusivamente ) verso gli operai dell'industria, tuttavia ciò nulla ha tolto all'interesse e all'amore verso l'artigianato, da cui la Chiesa è stata sempre animata.
Un tale sentimento è fondato innanzi tutto da ragioni storiche, in quanto che nell'ordine sociale del passato, attraverso vari secoli, l'artigianato e le sue corporazioni hanno esercitato anche nel campo ecclesiastico un'assai benefica funzione.
Quelle corporazioni erano infatti al tempo stesso confraternite religiose ed adempivano i doveri che oggi son propri delle organizzazioni cattoliche.
Ma i rapporti fra la Chiesa e l'artigianato hanno un fondamento anche più profondo ed essenziale, come è per il ceto degli agricoltori.
La Chiesa desidera che sia posto un qualche limite alla diminuzione che all'uomo moderno deriva dal sopravvento e predominio della macchina e dal sempre crescente sviluppo della grande industria.
Nell'artigianato invece l'opera personale ha conservato, almeno finora, il suo pieno valore.
L'artigiano trasforma la materia prima e porta a compimento tutto il lavoro, a cui è intimamente legato e nel quale trovano un largo campo la sua capacità tecnica, la sua abilità artistica, il suo buon gusto, la finezza e la destrezza della sua mano in prodotti, sotto questo aspetto, ben superiori agl'impersonali ed uniformi fabbricati in serie.
Perciò il ceto artigiano è quasi una milizia scelta a difesa della dignità e del carattere personale del lavoratore.
Inoltre, mentre così aspra è sovente la innaturale lotta fra datori di lavoro e prestatori di opera, l'artigianato è, generalmente parlando, rimasto preservato da un tale contrasto.
Il suo piccolo opificio presenta ancora bene spesso un carattere familiare.
I lavoranti e gli apprendisti, sotto la guida del capo o « maestro d'arte », collaborano concordemente alla confezione dell'oggetto richiesto.
Così l'artigianato è una milizia scelta anche a tutela della pace sociale e per la restaurazione e la prosperità della economia nazionale.
Ma, come tutte le altre opere di civiltà, anche l'artigianato non può adempire la sua funzione culturale e sociale, se non rimane pervaso dallo spirito cristiano.
La Croce non deve mai scomparire dalle vostre famiglie e dalla vostra bottega, e ha da essere il segno di una fede sempre viva e di un santo timor di Dio.
Questa fede e questo timor di Dio debbono guidare e reggere il vostro pensiero, i vostri discorsi e la vostra azione.
Non mancate di pregare insieme nel vostro negozio o nel vostro laboratorio, « rendendo sempre grazie per ogni cosa a Dio e Padre nel nome del Signor nostro Gesù Cristo » ( Ef 5,20 ).
Due intimi desideri nutriamo per voi, diletti figli e figlie.
Durante oltre un secolo l'artigianato ha dovuto lottare per la sua esistenza di fronte alla potente e conquistatrice grande industria.
Ma esso ha dimostrato forza di resistenza e vigore di vita.
Anche nelle regioni più industriali e ricche di grandi fabbriche esso ha negli ultimi decenni di nuovo guadagnato terreno e può guardare l'avvenire con un senso di promettente fiducia.
Al presente voi combattete per il carattere cristiano del vostro sindacato.
Se questo carattere andasse perduto, ciò equivarrebbe a rendere inefficaci per la vita pubblica e a soffocare le forti energie religiose e morali insite nell'artigianato cristiano.
Rimanete dunque consapevoli della importanza e del significato della vostra azione, e operate con prudenza, certamente, ma anche con tenacia, con fierezza e con coraggio cristiano.
In pegno della sovrabbondante grazia del Signore nostro Gesù Cristo, « che è sopra tutte le cose Dio benedetto nei secoli » ( Rm 9,5 ), il quale esercitò Egli stesso il mestiere di artigiano,
in auspicio della protezione del vostro celeste Patrono, S. Giuseppe,
e del materno amore della sua purissima Sposa Maria,
impartiamo di cuore a voi, alle vostre famiglie, alla vostra Associazione, la Nostra paterna Apostolica Benedizione.