30 novembre 1985
Al termine di questo magnifico concerto sinfonico, desidero esprimere il mio vivo ringraziamento alla Radiotelevisione Italiana per averci procurato la gioia profonda di ascoltare la "Missa Sollemnis" di Ludwig van Beethoven, genio universale che ha dedicato gran parte delle sue opere alla lode di Dio.
La mia riconoscenza è tanto più sentita in quanto con questa esecuzione, alta espressione di arte e di fede, si è voluto onorare non solo la mia persona, ma anche rendere omaggio agli illustri partecipanti al Sinodo dei Vescovi, sul quale sono rivolti gli sguardi di tutto il mondo.
La Chiesa, attraverso i secoli, ha sempre manifestato in tutti i modi la sua considerazione per la musica.
Anzi, come ho detto nel Messaggio per l'Anno europeo per la musica, essa ha sempre insistito "perché nel momento più alto della sua attività, quale è quello della liturgia, l'arte musicale entri come elemento di glorificazione a Dio, come espressione e sostegno della preghiera, come mezzo di effusione degli animi dei partecipanti, come segno di solennità che tutti possono comprendere" ( Giovanni Paolo II Epistula ad P. Dominicum Bartolucci, Praesidem Comitatus Sanctae Sedis, occasione oblata celebrationis Anni Europaei Musicae dicati, missa, die 6 aug. 1985 ).
Il fatto che questo concerto si sia svolto nella splendida cornice di quest'aula, in Vaticano, è anch'esso indice dell'interesse che la Chiesa dimostra verso ogni autentica espressione artistica.
Il merito di questo incantevole momento di vero godimento spirituale va al direttore del concerto, il maestro Gunter Neuhold e a tutti gli artisti sia del Coro di Roma, sia del Coro da camera della Televisione Italiana, oltre naturalmente ai bravi solisti.
A tutti giunga l'espressione dei miei fervidi sentimenti di plauso e di ammirazione, sicuro di interpretare anche quelli di coloro che hanno qui assistito o hanno ascoltato questa mirabile esecuzione mediante la trasmissione radiotelevisiva.
Benedico di cuore tutti i presenti nel nome del Signore.