Princeps pastorum |
Dopo avervi intrattenuti, venerabili fratelli, sui bisogni attuali più caratteristici della chiesa nelle terre di missione, non possiamo fare a meno di esprimere la Nostra commossa gratitudine verso tutti coloro che si prodigano per la causa della propagazione della fede fino agli estremi confini del mondo.
Ai cari missionari del clero secolare e regolare, alle religiose così esemplarmente generose e così preziose per le varie necessità delle missioni, ai laici missionari prontamente accorsi sulle frontiere della fede, Noi assicuriamo le particolarissime e quotidiane Nostre preghiere e ogni altro aiuto che è in Nostro potere di dare.
Il successo della loro opera, visibile anche nella fecondità spirituale delle giovani comunità cristiane, è il segno del gradimento e della benedizione di Dio, e nello stesso tempo attestano la solerzia e la saggezza con cui la Sacra Congregazione « de Propaganda Fide » e la Sacra Congregazione per la chiesa orientale assolvono i delicati compiti loro affidati.
A tutti i vescovi, il clero e i fedeli delle diocesi del mondo intero che contribuiscono con le preghiere e con le offerte ai bisogni spirituali e materiali delle missioni, rivolgiamo l'incitamento a intensificare ancora questa necessaria collaborazione.
Nonostante la scarsezza di clero che preoccupa i pastori anche delle più antiche diocesi, non si abbia la minima esitazione a incoraggiare le vocazioni missionarie e privarsi di eccellenti soggetti laici per metterli a disposizione delle nuove diocesi.
Di questo sacrificio non si tarderà a raccogliere i frutti soprannaturali.
La gara di generosità che vede assiduamente impegnati tutti i fedeli del mondo nelle manifestazioni di zelo e di tangibile carità a vantaggio delle Opere che, alle dipendenze della Sacra Congregazione « de Propaganda Fide », convogliano i soccorsi provenienti da ogni parte verso le destinazioni più utili e urgenti, aumenti di quanto incessantemente crescono i bisogni.
La carità sollecita e concreta dei fratelli incoraggerà i fedeli delle giovani comunità e farà ad essi sentire il calore di un affetto soprannaturale che la grazia alimenta nel cuore.
Molte diocesi e comunità cristiane delle terre di missione soffrono patimenti e persecuzioni anche sanguinose; ai sacri pastori che danno ai loro figli spirituali l'esempio di una fede che non si lascia piegare e di una fedeltà che non viene mai meno a prezzo anche del sacrificio della vita; ai fedeli così duramente provati ma così cari al cuore di Gesù Cristo che ha promesso la beatitudine e una ricompensa copiosa a coloro che subiranno persecuzioni a causa della giustizia ( Mt 5,10-12 ), rivolgiamo la Nostra esortazione a perseverare nella loro santa battaglia, poiché il Signore, sempre misericordioso nei suoi disegni imperscrutabili, non farà loro mancare il soccorso delle grazie più preziose e dell'intima consolazione.
Coi perseguitati è, in comunione di preghiera e di sofferenze, tutta quanta la chiesa di Dio, sicura nella sua attesa di vittoria.
Invochiamo con tutta l'anima sulle missioni cattoliche la valida assistenza dei loro santi patroni e santi martiri, e in modo specialissimo l'intercessione di Maria santissima, madre amorosa di tutti noi e regina delle missioni.
A ciascuno di voi, venerabili fratelli, e a tutti coloro che in qualche maniera collaborano alla crescita del regno di Dio, impartiamo con l'affetto più grande l'apostolica benedizione, che sia conciliatrice e auspice delle grazie del Padre celeste rivelatosi nel Figlio suo, Salvatore del mondo, e che in tutti accenda e moltiplichi lo zelo missionario.
Roma, presso San Pietro, il 28 novembre 1959, anno II del Nostro pontificato.
Giovanni XXIII
Indice |