Pacem in terris |
3 Con l'ordine mirabile dell'universo continua a fare stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli; quasicché i loro rapporti non possono essere regolati che per mezzo della forza.
Sennonché il Creatore ha scolpito l'ordine anche nell'essere degli uomini: ordine che la coscienza rivela e ingiunge perentoriamente di seguire: "Essi mostrano scritta nei loro cuori l'opera della legge, testimone la loro coscienza". ( Rm 2,15 )
Del resto come potrebbe essere diversamente?
Ogni opera di Dio è pure un riflesso della sua infinita sapienza: riflesso tanto più luminoso quanto più l'opera è posta in alto nella scala delle perfezioni. ( Sal 18,8-11 )
4 Una deviazione, nella quale si incorre spesso, sta nel fatto che si ritiene di poter regolare i rapporti di convivenza tra gli esseri umani e le rispettive comunità politiche con le stesse leggi che sono proprie delle forze e degli elementi irrazionali di cui risulta l'universo; quando invece le leggi con cui vanno regolati gli accennati rapporti sono di natura diversa, e vanno cercate là dove Dio le ha scritte, cioè nella natura umana.
Sono quelle, infatti, le leggi che indicano chiaramente come gli uomini devono regolare i loro vicendevoli rapporti nella convivenza;
e come vanno regolati i rapporti fra i cittadini e le pubbliche autorità all'interno delle singole comunità politiche;
come pure i rapporti fra le stesse comunità politiche;
e quelli fra le singole persone e le comunità politiche da una parte, e dall'altra la comunità mondiale, la cui creazione oggi è urgentemente reclamata dalle esigenze del bene comune universale.
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