Ecclesiam suam |
116 Dobbiamo con gaudio e con fiducia notare, Venerabili Fratelli, che questo vario ed estesissimo settore dei Cristiani separati è tutto pervaso da fermenti spirituali, che sembrano preludere a futuri consolanti sviluppi per la causa della loro ricomposizione nell'unica Chiesa di Cristo.
Vogliamo implorare il soffio dello Spirito Santo sul « movimento ecumenico »;
vogliamo ripetere la Nostra commozione ed il Nostro gaudio per l'incontro pieno di carità e non meno di nuova speranza che abbiamo avuto a Gerusalemme con il Patriarca Atenagora;
vogliamo salutare con rispetto e con riconoscenza l'intervento di tanti Rappresentanti delle Chiese separate al Concilio Ecumenico Vaticano II;
vogliamo assicurare ancora una volta che guardiamo con attento e sacro interesse i fenomeni spirituali, caratterizzati dal problema dell'unità, che muovono persone e gruppi e comunità di viva e nobile religiosità.
Con amore, con riverenza salutiamo tutti questi Cristiani, nell'attesa che ancor meglio nel dialogo della sincerità e dell'amore ci sia dato promuovere con loro la causa di Cristo e dell'unità da lui voluta per la sua Chiesa.
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