Humanae vitae |
18 Si può prevedere che questo insegnamento non sarà forse da tutti facilmente accolto: troppe sono le voci, amplificate dai moderni mezzi di propaganda, che contrastano con quella della chiesa.
A dir vero, questa non si meraviglia di essere fatta, a somiglianza del suo divin fondatore, " segno di contraddizione ", ( Lc 2,34 ) ma non lascia per questo di proclamare con umile fermezza tutta la legge morale, sia naturale, che evangelica.
Di essa la chiesa non è stata autrice, né può, quindi, esserne arbitra; ne è soltanto depositaria e interprete, senza mai poter dichiarare lecito quel che non lo è, per la sua intima e immutabile opposizione al vero bene dell'uomo.
Nel difendere la morale coniugale nella sua integralità, la chiesa sa di contribuire all'instaurazione di una civiltà veramente umana; essa impegna l'uomo a non abdicare alla propria responsabilità per rimettersi ai mezzi tecnici; difende con ciò stesso la dignità dei coniugi.
Fedele all'insegnamento come all'esempio del Salvatore, essa si dimostra amica sincera e disinteressata degli uomini che vuole aiutare, fin dal loro itinerario terrestre, " a partecipare come figli alla vita del Dio vivente, Padre di tutti gli uomini ".23
Indice |
23 | Paolo VI, Populorum progressio 21 |