Evangelica testificatio |
1 La testimonianza evangelica della vita religiosa manifesta chiaramente, agli occhi degli uomini, il primato dell'amore di Dio con una forza tale, di cui bisogna render grazie allo Spirito santo.
Con tutta semplicità - come già fece il nostro venerato predecessore Giovanni XXIII alla vigilia del concilio -, noi vorremmo dirvi quale speranza susciti in noi, come in tutti i pastori e i fedeli della chiesa, la generosità spirituale di coloro - uomini e donne - che hanno consacrato la propria vita al Signore nello spirito e nella pratica dei consigli evangelici.
Desideriamo altresì aiutarvi a continuare il vostro cammino di seguaci del Cristo, nella fedeltà agli insegnamenti conciliari.
Ciò facendo, intendiamo rispondere all'inquietudine, alla incertezza ed all'instabilità che alcuni dimostrano, ed incoraggiare, parimenti, coloro che cercano il vero rinnovamento della vita religiosa.
L'audacia di certe arbitrarie trasformazioni, un'esagerata diffidenza verso il passato, anche quando esso attesta la sapienza ed il vigore delle tradizioni ecclesiali, una mentalità troppo preoccupata di conformarsi affrettatamente alle profonde trasformazioni, che scuotono il nostro tempo, hanno potuto indurre taluni a considerare caduche le forme specifiche della vita religiosa.
Non si è arrivati addirittura a far appello, abusivamente, al concilio per rimetterla in discussione fin nel suo stesso principio?
Eppure è ben noto che il concilio ha riconosciuto a questo dono speciale un posto di elezione nella vita della chiesa, in quanto esso permette a quelli che l'hanno ricevuto di conformarsi più profondamente " a quel genere di vita verginale e povera, che Cristo Signore scelse per sé e che la Vergine, sua madre, abbracciò".
Il concilio gli ha anche indicato le vie per un suo rinnovamento secondo il vangelo.
La tradizione della chiesa - è forse necessario ricordarlo? - ci offre, fin dalle origini, questa testimonianza privilegiata di una ricerca costante di Dio, di un amore unico ed indiviso per Cristo, di una dedizione assoluta alla crescita del suo regno.
Senza questo segno concreto, la carità che anima l'intera chiesa rischierebbe di raffreddarsi, il paradosso salvifico del vangelo di smussarsi, il "sale" della fede di diluirsi in un mondo in fase di secolarizzazione.
Fin dai primi secoli, lo Spirito santo ha suscitato, accanto alla eroica confessione dei martiri, la meravigliosa fermezza dei discepoli e delle vergini, degli eremiti e degli anacoreti.
La vita religiosa era già in germe ed essa avvertì, progressivamente, il bisogno crescente di svilupparsi e di articolarsi in forme diverse di vita comunitaria o solitaria, per rispondere all'invito insistente del Cristo: " Non vi è nessuno che abbia abbandonato casa, moglie, fratelli, genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più in questo tempo, e la vita eterna nel secolo futuro ".
Chi oserebbe sostenere che un tale appello non avrebbe più, al giorno d'oggi, lo stesso valore e vigore, che questi testimoni eccezionali della trascendenza dell'amore di Cristo, o che il mondo potrebbe senza suo danno lasciar spegnere queste luci, le quali annunciano il regno di Dio con una libertà che non conosce ostacoli ed è quotidianamente vissuta da migliaia di suoi figli e figlie?
Ah, cari religiosi e religiose, che, mediante la pratica dei consigli evangelici, avete voluto seguire più liberamente il Cristo e più fedelmente imitarlo, dedicando tutta la vostra vita a Dio con una consacrazione particolare, che trova la sua radice nella consacrazione battesimale e la esprime con maggiore pienezza, se poteste comprendere tutta la stima e tutto l'affetto che noi vi portiamo nel nome del Cristo Gesù!
Noi vi raccomandiamo ai nostri carissimi fratelli nell'episcopato, i quali, assieme ai presbiteri, loro collaboratori nel sacerdozio, sentono la propria responsabilità nei riguardi della vita religiosa.
E chiediamo a tutti i laici, a cui " propriamente, anche se non esclusivamente, competono gli impegni e le attività temporali ", che sappiano comprendere quale valido impulso voi siete per loro nella ricerca della santità, alla quale anch'essi sono chiamati dal loro battesimo nel Cristo, per la gloria del Padre!
Certamente, non pochi elementi esteriori, raccomandati dai fondatori di ordini o di congregazioni religiose, si dimostrano al presente sorpassati.
Alcuni appesantimenti o irrigidimenti, accumulati nel corso dei secoli, hanno bisogno di essere snelliti.
Adattamenti devono essere operati, ed anche forme nuove possono essere cercate ed istituite con l'approvazione della chiesa.
È appunto lo scopo al quale, ormai da alcuni anni, si sta dedicando generosamente la maggior parte degli istituti religiosi, sperimentando, talvolta troppo arditamente, tipi di costituzioni e di regole.
Ben lo sappiamo e seguiamo con attenzione questo sforzo di rinnovamento, voluto dal concilio.
Nell'ambito stesso di questo processo dinamico, in cui lo spirito del mondo rischia costantemente di mescolarsi all'azione dello Spirito santo, come aiutarvi ad operare con il necessario discernimento?
Come salvaguardare o raggiungere l'essenziale?
Come beneficiare dell'esperienza del passato e della riflessione presente, per rafforzare questa forma di vita evangelica?
Secondo la responsabilità singolare che il Signore ci ha affidato nella sua chiesa - quella di " confermare i nostri fratelli " -, noi vorremmo, da parte nostra, stimolarvi a procedere con maggior sicurezza e con più lieta fiducia lungo la strada che avete prescelto.
Nella " ricerca della carità perfetta ", che guida la vostra esistenza, quale altro atteggiamento vi sarebbe per voi, se non quello di una disponibilità totale allo Spirito santo che, agendo nella chiesa, vi chiama alla libertà dei figli di Dio?
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