Evangelii nuntiandi |
32 Non dobbiamo nasconderci, infatti, che molti cristiani, anche generosi e sensibili alle questioni drammatiche che racchiude il problema della liberazione, volendo impegnare la Chiesa nello sforzo di liberazione, hanno spesso la tentazione di ridurre la sua missione
alle dimensioni di un progetto semplicemente temporale;
i suoi compiti a un disegno antropologico;
la salvezza, di cui essa è messaggera e sacramento, a un benessere materiale;
la sua attività, trascurando ogni preoccupazione spirituale e religiosa, a iniziative di ordine politico o sociale.
Ma se così fosse, la Chiesa perderebbe la sua significazione fondamentale.
Il suo messaggio di liberazione non avrebbe più alcuna originalità e finirebbe facilmente per essere accaparrato e manipolato da sistemi ideologici e da partiti politici.
Essa non avrebbe più autorità per annunziare, come da parte di Dio, la liberazione.
Per questo Noi abbiamo voluto sottolineare nella medesima allocuzione all'inizio della terza Assemblea Sinodale « la necessità di riaffermare chiaramente la finalità specificamente religiosa dell'evangelizzazione.
Questa perderebbe la sua ragion d'essere se si scostasse dall'asse religioso che la governa: il Regno di Dio prima di ogni altra cosa, nel suo senso pienamente teologico ».62
Indice |
62 | Paolo VI, Discorso per l'apertura della terza assemblea generale del Sinodo dei Vescovi ( 27 settembre 1974 ): AAS 66, 1974, p. 562 |