Evangelii nuntiandi |
61 A questo punto della nostra riflessione sostiamo con voi, Fratelli e Figli, su d'una questione oggi particolarmente importante.
I primi cristiani esprimevano volentieri - nella celebrazione liturgica, nella loro testimonianza davanti ai giudici e ai carnefici, nei loro testi apologetici - una fede profonda nella Chiesa, indicandola come diffusa in tutto l'universo.
Avevano pienamente coscienza di appartenere ad una grande comunità che né lo spazio né il tempo potrebbero limitare: « Dal giusto Abele fino all'ultimo eletto »85 « fino agli estremi confini della terra » ( At 1,8 )86 « fino alla fine del mondo ». ( Mt 28,20 )
Così il Signore ha voluto la sua Chiesa: universale, grande albero fra i cui rami si annidano gli uccelli del cielo ( Mt 13,32 ) rete che raccoglie ogni sorta di pesci ( Mt 13,47 ) o che Pietro trae a riva piena di centocinquantatré grossi pesci, ( Gv 21,11 ) gregge portato al pascolo da un solo pastore. ( Gv 10,1-16 )
Chiesa universale senza confini né frontiere eccetto, purtroppo, quelle del cuore e dello spirito del peccatore.
Indice |
85 | S. Gregorii Magni Homil. in Evangelia, 19, 1: PL 76, 1154 |
86 | Didachè 9,1 |