Vita consecrata

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La Vergine Maria, modello di consacrazione e di sequela

28 Maria è colei che, fin dalla sua concezione immacolata, più perfettamente riflette la divina bellezza.

« Tutta bella » è il titolo con cui la Chiesa la invoca.

« Il rapporto con Maria Santissima, che ogni fedele ha in conseguenza della sua unione con Cristo, risulta ancora più accentuato nella vita delle persone consacrate. […]

In tutti ( gli Istituti di vita consacrata ) vi è la convinzione che la presenza di Maria abbia un'importanza fondamentale sia per la vita spirituale di ogni singola anima consacrata, sia per la consistenza, l'unità, il progresso di tutta la comunità ».48

Maria, in effetti, è esempio sublime di perfetta consacrazione, nella piena appartenenza e totale dedizione a Dio.

Scelta dal Signore, il quale ha voluto compiere in Lei il mistero dell'Incarnazione, ricorda ai consacrati il primato dell'iniziativa di Dio.

Al tempo stesso, avendo dato il suo assenso alla divina Parola, che si è fatta carne in Lei, Maria si pone come modello dell'accoglienza della grazia da parte della creatura umana.

Vicina a Cristo, insieme con Giuseppe, nella vita nascosta di Nazaret, presente accanto al Figlio in momenti cruciali della sua vita pubblica, la Vergine è maestra di sequela incondizionata e di assiduo servizio.

In Lei, « tempio dello Spirito Santo »,49 rifulge così tutto lo splendore della nuova creatura.

La vita consacrata guarda a Lei come a modello sublime di consacrazione al Padre, di unione col Figlio e di docilità allo Spirito, nella consapevolezza che aderire « al genere di vita verginale e povera »50 di Cristo significa far proprio anche il genere di vita di Maria.

Nella Vergine la persona consacrata incontra, inoltre, una Madre a titolo del tutto speciale.

Infatti, se la nuova maternità conferita a Maria sul Calvario è un dono fatto a tutti i cristiani, essa ha un valore specifico per chi ha consacrato pienamente la propria vita a Cristo.

« Ecco la tua madre! » ( Gv 19,27 ): le parole di Gesù al « discepolo che egli amava » ( Gv 19,26 ) assumono particolare profondità nella vita della persona consacrata.

Essa è chiamata, infatti, con Giovanni a prendere con sé Maria Santissima ( Gv 19,27 ), amandola e imitandola con la radicalità propria della sua vocazione e sperimentandone, di rimando, una speciale tenerezza materna.

La Vergine le comunica quell'amore che le consente di offrire ogni giorno la vita per Cristo, cooperando con Lui alla salvezza del mondo.

Per questo il rapporto filiale con Maria costituisce la via privilegiata per la fedeltà alla vocazione ricevuta e un aiuto efficacissimo per progredire in essa e viverla in pienezza.51

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48 Giovanni Paolo II, Discorso all'Udienza Generale ( 29 marzo 1995 ), 1
49 Lumen gentium 53
50 Lumen gentium 46
51 Propositio 55