Vita consecrata |
91 La terza provocazione proviene da quelle concezioni della libertà che sottraggono questa fondamentale prerogativa umana al suo costitutivo rapporto con la verità e con la norma morale.227
In realtà, la cultura della libertà è un autentico valore, intimamente connesso col rispetto della persona umana.
Ma chi non vede a quali abnormi conseguenze di ingiustizia e persino di violenza porta, nella vita dei singoli e dei popoli, l'uso distorto della libertà?
Una risposta efficace a tale situazione è l'obbedienza che caratterizza la vita consacrata.
Essa ripropone in modo particolarmente vivo l'obbedienza di Cristo al Padre e, proprio partendo dal suo mistero, testimonia che non c'è contraddizione tra obbedienza e libertà.
In effetti, l'atteggiamento del Figlio svela il mistero della libertà umana come cammino d'obbedienza alla volontà del Padre e il mistero dell'obbedienza come cammino di progressiva conquista della vera libertà.
È proprio questo mistero che la persona consacrata vuole esprimere con questo preciso voto.
Con esso intende attestare la consapevolezza di un rapporto di figliolanza, in forza del quale desidera assumere la volontà paterna come cibo quotidiano ( Gv 4,34 ), come sua roccia, sua letizia, suo scudo e baluardo ( Sal 18,3 ).
Dimostra così di crescere nella piena verità di se stessa rimanendo collegata con la fonte della sua esistenza ed offrendo perciò il messaggio consolantissimo: « Grande pace per chi ama la tua legge nel suo cammino non trova inciampo » ( Sal 119,165 ).
Indice |
227 | Giovanni Paolo II, Veritatis splendor 31-35 |