Ecclesia in Asia |
6 novembre 1999
1 La Chiesa in Asia canta le lodi del " Dio della salvezza " ( Sal 68,20 ) per avere scelto di dare inizio al suo piano salvifico sul suolo dell'Asia, mediante uomini e donne di quel Continente.
È stato in Asia, infatti, che Dio sin dall'inizio rivelò e portò a compimento il suo progetto salvifico.
Guidò i Patriarchi ( Gen 12 ) e chiamò Mosè affinché conducesse il suo popolo verso la libertà ( Es 3,10 ).
Al popolo che si era scelto Egli parlò attraverso molti Profeti, Giudici, Re e intrepide donne di fede.
Nella " pienezza del tempo " ( Gal 4,4 ), inviò l'Unigenito suo Figlio, Gesù Cristo il Salvatore, che si incarnò come asiatico!
Esultando per la bontà dei popoli del Continente, per le culture e la vitalità religiosa, e cosciente, allo stesso tempo, dell'unicità del dono della fede ricevuta per il bene di tutti, la Chiesa in Asia non può cessare di proclamare: " Celebrate il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia " ( Sal 118,1 ).
Dato che Gesù è nato, vissuto, morto e risorto in Terra Santa, questa piccola porzione dell'Asia occidentale è diventata terra di promessa e di speranza per tutto il genere umano.
Gesù conobbe ed amò quella terra, facendo sue la storia, le sofferenze e le speranze di quel popolo; ne ebbe cara la gente, abbracciando le tradizioni e l'eredità ebraiche.
Dio, infatti, sin dall'antichità scelse questo popolo e ad esso si rivelò in preparazione della venuta del Salvatore.
Da questa terra, mediante la predicazione del Vangelo, con la potenza dello Spirito Santo, la Chiesa andò ovunque per " ammaestrare tutte le nazioni " ( Mt 28,19 ).
Insieme con la comunità ecclesiale diffusa nel mondo, la Chiesa in Asia varcherà la soglia del terzo millennio cristiano, contemplando con meraviglia quanto Dio ha compiuto dagli inizi sino ad oggi e forte della consapevolezza che " come nel primo millennio la Croce fu piantata sul suolo europeo, nel secondo millennio su quello americano e africano, nel terzo millennio si potrà sperare di raccogliere una grande messe di fede in questo continente così vasto e vivo ".1
2 Nella Lettera apostolica Tertio millennio adveniente, ho delineato per la Chiesa in vista del terzo millennio del cristianesimo un programma centrato sulle sfide della nuova evangelizzazione.
Elemento importante di questo piano era la celebrazione di Sinodi continentali, così che i Vescovi potessero affrontare la questione dell'evangelizzazione secondo le situazioni locali e le necessità di ogni continente.
Questa serie di sinodi, collegati dal tema comune della nuova evangelizzazione, è risultata un importante contributo per la preparazione della Chiesa al Grande Giubileo dell'Anno 2000.
Nella stessa Lettera, riferendomi all'Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi, osservavo che in quella parte del mondo " più marcata è la questione dell'incontro del cristianesimo con le antichissime culture e religioni locali.
Una grande sfida, questa, per l'evangelizzazione, dato che sistemi religiosi come il buddismo o l'induismo si propongono con un chiaro carattere soteriologico ".2
È davvero un mistero perché mai il Salvatore del mondo, nato in Asia, sia rimasto fino ad ora largamente sconosciuto ai popoli del Continente asiatico.
Il Sinodo ha offerto una opportunità provvidenziale alla Chiesa in Asia per riflettere su tale mistero e per affermare un rinnovato impegno nella missione di far meglio conoscere a tutti Gesù Cristo.
Due mesi dopo la pubblicazione della Tertio millennio adveniente, rivolgendomi alla sesta Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia, a Manila nelle Filippine, durante le indimenticabili celebrazioni della decima Giornata mondiale della Gioventù, ho ricordato ai Vescovi: " Se la Chiesa in Asia deve compiere il suo destino provvidenziale, l'evangelizzazione, come gioiosa, paziente e progressiva predicazione della morte salvifica e della Risurrezione di Gesù Cristo, deve essere una vostra priorità assoluta ".3
Lungo la fase preparatoria si è evidenziata la positiva risposta dei Vescovi e delle Chiese particolari alla proposta di un'Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi.
Ad ogni tappa, essi hanno comunicato i loro desideri ed opinioni con franchezza e penetrante conoscenza del Continente, pienamente coscienti del vincolo di comunione che li lega alla Chiesa universale.
In linea con l'idea originale della Tertio millennio adveniente e seguendo le proposte del Consiglio Presinodale che aveva valutato i pareri dei Vescovi e delle Chiese particolari nel Continente asiatico, ho scelto per tema del Sinodo: Gesù Cristo, il Salvatore e la sua missione di amore e di servizio in Asia: " perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza " ( Gv 10,10 ).
Mediante questa particolare formulazione del tema, era mio auspicio che il Sinodo " illustrasse e approfondisse la verità su Cristo come unico Mediatore tra Dio e gli uomini e unico Redentore del mondo, ben distinguendolo dai fondatori di altre grandi religioni ".4
Mentre ci avviciniamo al Grande Giubileo, la Chiesa in Asia ha bisogno di essere in grado di proclamare con rinnovato vigore: Ecce natus est nobis Salvator mundi, " Ecco, è nato per noi il Salvatore del mondo "… è nato in Asia!
3 Per grazia di Dio, l'Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi si è svolta dal 18 aprile al 14 maggio 1998 in Vaticano, dopo le Assemblee per l'Africa ( 1994 ) e per l'America ( 1997 ) e prima dell'Assemblea Speciale per l'Oceania, tenutasi alla fine dell'anno 1998.
Per quasi un mese, i Padri sinodali e gli altri partecipanti, riuniti attorno al Successore di Pietro e condividendo il dono della comunione gerarchica, hanno dato voce e volto alla Chiesa in Asia.
Si è trattato senza dubbio di uno speciale momento di grazia!5
Precedenti riunioni di Vescovi dell'Asia avevano contribuito alla preparazione del Sinodo, rendendo possibile un'atmosfera di intensa comunione ecclesiale e fraterna.
A tale proposito, di particolare rilevanza furono le precedenti Assemblee plenarie e i Seminari sponsorizzati dalla Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia e dai suoi uffici, che hanno radunato periodicamente un gran numero di Vescovi dell'Asia, promuovendo tra di loro vincoli e legami ministeriali.
Ad alcuni di tali incontri ho avuto la gioia di partecipare, presiedendo a volte le solenni Celebrazioni eucaristiche di apertura o di chiusura.
In quelle circostanze, ho potuto osservare direttamente l'incontro nel dialogo tra le Chiese particolari, comprese le Chiese orientali, nella persona dei Pastori.
Queste e altre Assemblee regionali dei Vescovi dell'Asia sono provvidenzialmente servite alla preparazione remota dell'Assemblea sinodale.
L'effettiva celebrazione del Sinodo stesso ha confermato l'importanza del dialogo quale modo caratteristico della vita della Chiesa in Asia.
Una condivisione sincera ed onesta di esperienze, di idee e di proposte si è rivelata come la via per un genuino incontro di spiriti, una comunione di menti e di cuori che, nell'amore, rispetta e trascende le differenze.
È stato particolarmente commovente l'incontro delle nuove con le antiche Chiese, che fanno risalire le proprie origini agli Apostoli.
Abbiamo sperimentato la gioia incomparabile di vedere i Pastori delle Chiese particolari in Myanmar, in Vietnam, nel Laos, nella Cambogia, nella Mongolia, nella Siberia e nelle nuove repubbliche dell'Asia Centrale seduti a fianco dei loro Fratelli, che avevano a lungo desiderato di incontrarli e dialogare con loro.
C'è stato però anche un senso di tristezza per il fatto che Vescovi della Cina continentale non hanno potuto essere presenti.
La loro assenza si è trasformata in un costante richiamo ai sacrifici eroici ed alle sofferenze che la Chiesa continua ad affrontare in molte parti dell'Asia.
L'incontro nel dialogo dei Vescovi con il Successore di Pietro, al quale è affidato il compito di confermare i fratelli ( Lc 22,32 ), è servito a rinsaldarli nella fede e nella missione.
Giorno dopo giorno, l'Aula sinodale e le sale degli incontri si sono riempite di testimonianze di fede profonda, di amore pronto al sacrificio, di speranza incrollabile, d'impegno a lungo provato, di perseverante coraggio, di perdono misericordioso.
Nelle diverse esposizioni si è manifestata eloquentemente la verità delle parole di Gesù: " Io sono con voi tutti i giorni " ( Mt 28,20 ).
Il Sinodo è stato un momento di grazia, un incontro con il Salvatore che continua ad essere presente nella sua Chiesa mediante la potenza dello Spirito Santo, sperimentata nel dialogo fraterno di vita, di comunione e di missione.
4 Attraverso questa Esortazione post-sinodale, desidero condividere con la Chiesa che è in Asia e nel mondo intero i frutti dell'Assemblea Speciale.
Il documento si sforza di offrire la ricchezza del Sinodo, grande evento spirituale di comunione e di collegialità episcopale, che è stato anzitutto una memoria celebrativa delle radici asiatiche del cristianesimo.
I Padri sinodali hanno ricordato la prima comunità cristiana, la Chiesa primitiva, il piccolo gregge di Gesù in questo immenso Continente ( Lc 12,32 ).
Hanno rammentato quanto la Chiesa ha ricevuto e udito sin dagli inizi ( Ap 3,3 ) e, dopo averne fatto memoria, hanno celebrato " l'immensa bontà " di Dio ( Sal 145,7 ) che non viene mai meno.
Il Sinodo è stato anche un'occasione per riconoscere le antiche tradizioni religiose e civiltà, le profonde filosofie e la sapienza da cui è stata plasmata l'Asia di oggi.
Al di sopra di tutto, sono stati ricordati i popoli stessi dell'Asia quale vera ricchezza del Continente e speranza per il futuro.
Durante il Sinodo, quanti di noi erano presenti sono stati testimoni di un incontro straordinariamente ricco di frutti tra le antiche e nuove culture e civiltà dell'Asia, meravigliose da vedersi nella loro diversità e convergenza, specialmente quando simboli, canti, danze e colori si sono radunati insieme in armonioso accordo attorno all'unica Mensa del Signore nelle Liturgie eucaristiche di apertura e di chiusura.
Il Sinodo non è stato una celebrazione motivata dall'orgoglio per i risultati umani conseguiti, ma un evento consapevole di ciò che l'Altissimo ha fatto per la Chiesa in Asia ( Lc 1,49 ).
Rammentando l'umile condizione della Comunità cattolica, come pure la debolezza dei suoi membri, il Sinodo è stato anche una chiamata alla conversione, affinché la Chiesa in Asia possa divenire sempre più degna delle grazie continuamente offerte da Dio.
Oltre a memoria e a celebrazione, il Sinodo è stato un'ardente affermazione di fede in Gesù Cristo Salvatore.
Riconoscenti per il dono della fede, i Padri sinodali non hanno trovato modo migliore per celebrarla che di affermarla nella sua integrità, riflettendo su di essa in rapporto ai contesti entro i quali essa deve essere proclamata e professata nell'Asia contemporanea.
Essi hanno frequentemente sottolineato che la fede viene già oggi proclamata con fiducia e coraggio nel Continente anche in mezzo a grandi difficoltà.
A nome di tanti milioni di uomini e donne in Asia, che ripongono la loro fiducia in nessun altro all'infuori del Signore, i Padri sinodali hanno confessato: " Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio " ( Gv 6,69 ).
A fronte delle molte questioni dolorose connesse con la sofferenza, la violenza, la discriminazione e la povertà, alle quali la maggioranza dei popoli dell'Asia sono soggetti, essi hanno pregato: " Credo, aiutami nella mia incredulità " ( Mc 9,24 ).
Nel 1995, ho invitato i Vescovi dell'Asia riuniti a Manila a " spalancare in Asia le porte a Cristo ".6
Confidando nel mistero della comunione con gli innumerevoli e spesso sconosciuti martiri della fede in Asia e confermati nella speranza dalla costante presenza dello Spirito Santo, i Padri sinodali hanno coraggiosamente chiamato i discepoli di Cristo in Asia a un nuovo impegno nella missione.
Durante l'Assemblea sinodale, i Vescovi e gli altri partecipanti hanno dato testimonianza del carattere, del fuoco spirituale e dello zelo che rendono certamente l'Asia terra di un'abbondante messe nel prossimo millennio.
Indice |
1 | Giovanni Paolo II, Discorso alla sesta Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia ( FABC ), Manila ( 15 gennaio 1995 ), 11: Insegnamenti XVIII, 1 ( 1995 ), 159 |
2 | Giovanni Paolo II, Tertio Millennio Adveniente 38 |
3 | N. 11: Insegnamenti XVIII, 1 (1995), 159 |
4 | Giovanni Paolo II, Tertio Millennio Adveniente 38 |
5 | Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi, Messaggio finale, 2 |
6 | Discorso alla sesta Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia ( FABC ), Manila ( 15 gennaio 1995 ), 10: Insegnamenti XVIII, 1 ( 1995 ), 159 |