Diserti interpretes
25 maggio 1965
Lettera di Paolo VI ai superiori maggiori degli istituti religiosi che prendono nome dal Cuore di Gesù
1 Interpreti eloquenti degli Istituti religiosi che premurosamente dirigete, e a nome anche degli altri Istituti i quali, come il vostro, prendono nome e impulso dal Cuore SS.mo di Gesù, avete voluto esprimere, con filiale devozione, la vostra gratitudine per la lettera Apostolica " Investigabiles divitias ", da Noi mandata ai sacri Pastori della Chiesa universale, il 6 febbraio scorso, in occasione del secondo centenario della istituzione della Festa in onore del S. Cuore, fatta da questa Sede di Pietro.
Con vero godimento e profonda commozione dell'animo abbiamo accolto l'espressione della vostra deferenza e considerate attentamente le parole provenienti dall'intimo del vostro cuore.
Esse ci hanno chiaramente mostrato quanto sia ardente l'amore che voi e i religiosi del vostro Istituto, nutrite verso il Cuore SS.mo del Divin Salvatore e i misteri del suo amore eterno e con quanta fedeltà vogliate aderire a quell'augusto nome, da cui trae motivo e origine lo stile di vita dei vostri Istituti, l'incentivo alla pratica delle virtù e il vostro impegno missionario.
Noi desideriamo ardentemente, come abbiamo manifestato nella Lettera citata, che "il culto al Cuore di Gesù… rifiorisca sempre più e sia stimato da tutti una forma veramente eccellente di autentica pietà".1
Ci rallegriamo perciò vivamente nel costatare con quanta generosità e umiltà i vostri fratelli, secondo il carattere del proprio Istituto, con il loro esempio e il loro insegnamento, mostrino agli uomini del nostro tempo in qual modo essi possono praticare questa sublime devozione e trarre da essa vigore "per armonizzare decisamente la loro vita con il Vangelo, per emendare diligentemente la propria condotta di vita e mettere in pratica i precetti della legge divina".2
Riteniamo, pertanto, che questo sia il vostro dovere e il vostro impegno specifico: che cioè, conformandovi alla sacra vocazione spontaneamente abbracciata, diffondiate sempre più largamente l'amore verso il Cuore SS.mo di Gesù e con la parola e con l'esempio mostriate a tutti gli uomini che da Lui principalmente bisogna trarre ispirazione e impulso sia per ottenere l'auspicato rinnovamento degli animi e la riforma della condotta della vita, sia la maggior efficacia ed energia delle istituzioni della Chiesa, come è richiesto dal Concilio Vaticano II.
Il Sacrosanto Sinodo, infatti, com'è noto, mira specialmente ad ottenere il rinnovamento del modo di vivere pubblico e privato in tutta l'estensione della vita cristiana e in tutti i campi, e perciò ha messo in luce il fulgido mistero della Chiesa.
Ma questo mistero non può essere bene inteso se gli animi non si volgono a quell'eterno amore del Verbo Incarnato, di cui è splendido simbolo il suo Cuore trafitto.
E la ragione è che "la Chiesa, come dice la Costituzione dogmatica ad essa intitolata, ( LG 3 ), ossia il regno di Cristo già presente in mistero, per opera di Dio cresce visibilmente nel mondo.
Tale inizio e crescita sono significati dal sangue e dall'acqua che uscirono dal costato aperto di Gesù Crocifisso".
La Chiesa, infatti, è nata dal Cuore aperto del Redentore e da quel Cuore riceve alimento, giacché Cristo "ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnata dalla parola" ( Ef 5,25-26 ).
È perciò assolutamente necessario che i fedeli esprimano la devozione verso quel Cuore, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, con intimi sentimenti di pietà e con atti pubblici di culto e da esso imparino il modo giusto di ordinare la propria vita, così che risponda pienamente alle attese del nostro tempo.
Nel Cuore di Gesù infatti si trova l'origine e il principio della S. Liturgia, essendo il tempio santo di Dio, dal quale sale verso l'Eterno Padre il sacrificio di espiazione, che può "salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio" ( Eb 7,25 ).
È di lí che la Chiesa trae incitamento a ricercare tutti quei mezzi e quei sussidi che aiutano i nostri fratelli separati a raggiungere la piena unione con la Cattedra di Pietro; e perché coloro che non sono cristiani, arrivino insieme a noi "a conoscere l'unico vero Dio e Colui che Egli ha mandato, Gesù Cristo" ( Gv 17,3 ).
E, infine, non vi è dubbio che l'impegno pastorale e lo zelo missionario arderanno in maniera vivissima, se, sacerdoti e fedeli, al fine di propagare la gloria di Dio, contempleranno l'esempio dell'amore eterno che Cristo ci ha mostrato, e rivolgeranno i loro sforzi per rendere partecipi tutti gli uomini delle imperscrutabili ricchezze di Cristo.
Questi sono, come ognun vede, gli ardentissimi desideri che il Sinodo Ecumenico, con provvidenziale saggezza e su ispirazione dello Spirito Santo, cerca di alimentare nell'animo dei fedeli.
Sicché, mentre dobbiamo adoperarci perché le speranze presenti diventino felice realtà, dobbiamo insistentemente impetrare luce e vigore dal Divino Salvatore, il cui Cuore ferito offre tanti incitamenti a compiere tali voti.
5 Mentre con paterna attesa manifestiamo questi nostri sentimenti a voi e ai vostri confratelli, che con particolare titolo di vocazione siete legati al Cuore SS.mo di Gesù, vi esortiamo a svolgere, con risoluta e serena costanza, gli impegni di apostolato che avete assunto come vostro compito particolare nella Chiesa e apportare il vostro contributo a questa grande nobile impresa.
Alimenti i vostri santi propositi il Cuore SS.mo di Gesù da voi invocato; vi protegga la Madre di Dio, Maria, soavissima Madre della Chiesa, strettamente unita all'opera e al mistero della Redenzione.
E perché abbondantemente affluiscano su di voi i doni divini, impartiamo con grande affetto la Benedizione Apostolica, espressione della nostra benevolenza, a voi, alle famiglie religiose alle quali siete preposti, a tutti i religiosi e religiose che in qualche modo prendono nome o praticano in modo speciale il culto del Cuore di Gesù.
Dato a Roma, presso S. Pietro, il giorno 25 del mese di Maggio, sacro all'Ascensione del Signore, dell'anno 1965, secondo del nostro Pontificato.
Paolo VI
1 | Paolo VI, Investigabiles divitias Christi |
2 | Paolo VI, Investigabiles divitias Christi |