Etsi longissimo
Roma, 30 gennaio 1816
Breve*
Ai Venerabili Fratelli Arcivescovi e Vescovi, e ai diletti Figli del Clero dell'America cattolica soggetta al Re di Spagna.
Il Papa Pio VII. Venerabili Fratelli e diletti Figli, salute.
Sebbene siate separati da Noi da un immenso spazio di terre e di mari, Ci sono tuttavia ben noti, Venerabili Fratelli e diletti Figli, la vostra pietà e il vostro zelo nella pratica e nella predicazione della Religione.
Poiché fra gli eccellenti e principali precetti della santissima Religione che professiamo vi è quello che prescrive la sottomissione di ogni anima alle autorità superiori, Noi teniamo per certo che nei moti sediziosi, tanto dolorosi per il Nostro cuore, che si sono sviluppati in codeste regioni, voi siete stati per il vostro gregge assidui consiglieri e avete condannato le sedizioni con animo fermo e giusto.
Ciò nondimeno, dato che in terra Noi siamo rappresentanti di Colui che è il Dio della pace e che, nascendo per redimere il genere umano dalla tirannide del demonio, volle annunciare la pace agli uomini attraverso i suoi angeli, abbiamo creduto sia proprio di quella funzione apostolica che, sebbene senza merito, esercitiamo, di spronarvi ancor di più con questa Nostra lettera a non tralasciare sforzi per sradicare e distruggere completamente la funestissima zizzania delle sommosse e delle sedizioni che un uomo nemico ha seminato costì.
Il che facilmente otterrete, Venerabili Fratelli, se ciascuno di Voi, con tutto lo zelo possibile, porrà davanti agli occhi del suo gregge i gravissimi e terribili danni derivanti dalla ribellione; se illustrerà le virtù singolari ed egregie del carissimo Nostro figlio in Cristo Ferdinando, Re Cattolico della Spagna e vostro, per il quale nulla è più prezioso della Religione e della felicità dei suoi sudditi; e, infine, se illustrerete i sublimi e immortali esempi che hanno dato all'Europa gli Spagnoli, i quali non esitarono a sacrificare vita e fortune per dimostrarsi testimoni della Religione e della propria lealtà verso il Re.
Procurate dunque, Venerabili Fratelli e diletti Figli, di essere pronti ad assecondare le Nostre paterne esortazioni e i Nostri desideri, raccomandando col maggiore impegno l'obbedienza e la fedeltà al vostro Re: siate benemeriti dei popoli affidati alla vostra custodia; accrescete l'affetto che Noi e il vostro Re già vi professiamo, e per i vostri sforzi e le vostre fatiche otterrete in cielo la ricompensa promessa da Colui che chiama beati e figli di Dio i pacifici.
Nel frattempo, con i felici auspici per un impegno tanto illustre e fruttuoso, Vi impartiamo con amore, Venerabili Fratelli e diletti Figli, l'Apostolica Benedizione.
Dato a Roma, presso Santa Maria Maggiore, sotto l'anello del Pescatore, il 30 gennaio 1816, anno sedicesimo del Nostro Pontificato.
Pio VII
* | Nelle drammatiche vicende che per lunghissimi anni insanguinarono l'America meridionale protesa a realizzare la propria indipendenza ( sollecitata soprattutto dagli scritti e dall'azione di Simone Bolìvar ), il Pontefice Pio VII, memore e vittima delle sofferenze patite a seguito della degenerazione di altra rivoluzione, invita i Vescovi a prospettare ai fedeli i gravissimi e terribili danni che possono derivare dalle ribellioni |