Venerdì, 19 aprile 2013
L'ideologia falsifica il Vangelo e insidia anche la Chiesa.
Per questo Papa Francesco, durante la celebrazione della messa di questa mattina, venerdì 19 aprile, ha chiesto di pregare « perché il Signore liberi la Chiesa da qualsiasi interpretazione ideologica ».
Intorno all'altare della cappella della Domus Sanctae Marthae, a pregare con il Papa c'erano un gruppo di dipendenti dell'Osservatore Romano e della Tipografia Vaticana, con il capo redattore, il vicedirettore e il direttore del nostro giornale.
Tra i concelebranti, don Marek Kaczmarczyk, direttore commerciale della Tipografia Vaticana Editrice L'Osservatore Romano.
Nel commentare le letture del giorno - la prima tratta dagli Atti degli apostoli ( At 9,1-20 ) e la seconda dal Vangelo di Giovanni ( Gv 6,52-59 ) - Papa Francesco ha proposto una riflessione sulla voce di Gesù, interpretata da alcuni « con il cuore » e da altri « con la testa ».
E ha messo in guardia proprio da chi, anche oggi, interpreta le parole di Gesù « con la testa » e non con il cuore: quegli « ideologi » che pretendono di interpretare quanto dice il Signore secondo le ideologie dominanti e finiscono per falsare il Vangelo.
« Gesù - ha iniziato il suo racconto il Pontefice - parla.
Gesù parla a Paolo, Gesù parla ad Ananìa, e Gesù parla anche ai dottori della legge.
È la voce di Gesù che dice a Paolo "Perché mi perseguiti?".
È la voce di Gesù che va da Ananìa e gli dice: "Va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale Paolo".
È la voce di Gesù che parla al popolo e anche ai dottori della legge, e dice che chi non mangia la sua carne e non beve il suo sangue non sarà salvato ».
La voce di Gesù « ci dice qualcosa e va proprio al nostro cuore.
Passa per la nostra mente e va al cuore.
Perché Gesù cerca la nostra conversione ».
Ed ecco le risposte alla voce del Signore narrate dalle letture: « Paolo: "Chi sei, o Signore?".
Ananìa dice: "Ma … Signore, riguardo a quest'uomo, è stato udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli", e con umiltà racconta al Signore il curriculum vitae di Paolo.
Gli altri, i dottori, rispondono in altra maniera: con la discussione tra loro.
Arrivano a dirgli: "Ma tu sei pazzo!", e fra loro dicono: "Ma come un uomo può dare da mangiare la sua carne?" ».
A partire da queste espressioni, il Pontefice ha spiegato la diversità delle risposte: « I due primi, Paolo e Ananìa, rispondono come i grandi della storia della salvezza, come Geremia, Isaia.
Anche Mosé ha avuto le sue difficoltà: "Ma, Signore, io non so parlare, come andrò dagli egiziani a dire questo?".
E anche Maria: "Ma, Signore, io non sono sposata!".
Sono le risposte dell'umiltà, di chi accoglie la Parola di Dio con il cuore ».
Invece « i dottori rispondono soltanto con la testa.
Non sanno che la Parola di Dio va al cuore, non sanno di conversione.
Sono "scientifici".
Sono i grandi ideologi », quelli che non capiscono che la parola di Gesù è diretta al cuore « perché è parola d'amore, è parola bella e porta l'amore, ci fa amare ».
Chi non coglie questa caratteristica preclude la strada all'amore e anche alla bellezza.
Gli « ideologi », ha spiegato il vescovo di Roma, sono quelli che nel racconto evangelico si mettono a « discutere aspramente tra loro: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?".
Tutto un problema di intelletto!
E quando entra l'ideologia, nella Chiesa - ha detto a questo punto il Papa - quando entra l'ideologia nell'intelligenza, del Vangelo non si capisce nulla ».
Così tutto viene interpretato nel senso del dovere piuttosto che nel senso di quella conversione alla quale « ci invita Gesù ».
E quanti seguono la strada del dovere, « caricano tutto sulle spalle dei fedeli ».
« Gli ideologi falsificano il Vangelo » ha sentenziato il Papa, aggiungendo: « Ogni interpretazione ideologica, da qualsiasi parte venga, da una parte o dall'altra è una falsificazione del Vangelo.
E questi ideologi - l'abbiamo visto nella storia della Chiesa - finiscono per essere intellettuali senza talento, eticisti senza bontà.
E di bellezza non parliamo, perché non capiscono nulla ».
Invece « la strada dell'amore, la strada del Vangelo è semplice: è quella strada che hanno capito i santi!
I santi sono quelli che portano la Chiesa avanti », quelli che seguono « la strada della conversione, la strada dell'umiltà, dell'amore, del cuore, la strada della bellezza ».
« Preghiamo oggi il Signore - ha concluso il Pontefice - per la Chiesa: che il Signore la liberi da qualsiasi interpretazione ideologica e apra il cuore della Chiesa, della nostra madre Chiesa, al Vangelo semplice, a quel Vangelo puro che ci parla di amore, di porta l'amore ed è tanto bello!
E anche ci fa belli a noi con la bellezza della santità.
Preghiamo oggi per la Chiesa ».