Venerdì, 22 maggio 2015
« Come mi guarda oggi Gesù? ».
La domanda suggerita da Francesco raggiunge e interpella direttamente ciascun cristiano con la stessa forza dei « tre sguardi che il Signore ha avuto per Pietro ».
Sguardi che raccontano « l'entusiasmo della vocazione, il pentimento e la missione », ha spiegato il Papa nella messa celebrata venerdì 22 maggio, nella cappella della Casa Santa Marta.
Il brano che racconta il dialogo tra Gesù e Pietro, ha fatto notare il Pontefice, « è quasi alla fine » del vangelo di Giovanni ( Gv 21,15-19 )
« Ricordiamo sempre - ha proseguito - la storia di quella notte di pesca », quando « i discepoli non hanno preso alcun pesce, niente ».
E per questo « erano un po' arrabbiati ».
Perciò « quando si avvicinarono alla riva » e si sentirono domandare da un uomo se avessero « qualcosa da mangiare », ecco che « loro arrabbiati » risposero: « No! ».
Perché veramente « non avevano pescato niente ».
Ma quest'uomo gli disse di gettare la rete dall'altra parte: i discepoli l'hanno fatto « e la rete si riempì di pesce ».
È « Giovanni, l'amico più vicino, a riconoscere il Signore ».
Da parte sua « Pietro, l'entusiasta, si butta in mare per arrivare prima dal Signore ».
Questa è davvero « una pesca miracolosa », ha osservato Francesco, ma « quando sono arrivati - qui incomincia il passo di oggi del Vangelo - trovano che Gesù aveva preparato la colazione: sulla griglia c'era il pesce ».
Così mangiano insieme.
Poi « dopo aver mangiato, incomincia il dialogo fra Gesù e Pietro ».
« Oggi nella preghiera - ha confidato il Papa - mi veniva al cuore, mi tornava com'era lo sguardo di Gesù su Pietro ».
E nel Vangelo, ha aggiunto, « ho trovato tre differenti sguardi di Gesù su Pietro ».
« Il primo sguardo », ha fatto notare Francesco, si incontra « all'inizio del vangelo di Giovanni, quando Andrea va da suo fratello Pietro e gli dice: "Abbiamo trovato il Messia" ».
E « lo porta da Gesù », il quale « fissa il suo sguardo su di lui e dice: "Tu sei Simone, figlio di Giona.
Sarai chiamato Pietro" ».
È « il primo sguardo, lo sguardo della missione che, più avanti a Cesarea di Filippo, spiega la missione: "Tu sei Pietro, e sopra questa pietra io edificherò la mia Chiesa": questa sarà la tua missione ».
« Nel frattempo - ha affermato il Pontefice - Pietro era diventato un entusiasta di Gesù: seguiva Gesù.
Ricordiamo quel passo del sesto capitolo del vangelo di Giovanni, quando Gesù parla del mangiare il suo corpo e tanti discepoli in quel momento dicevano: "Ma è duro questo, questa parola è difficile" ».
Tanto che « incominciarono a tirarsi indietro ».
Allora « Gesù guarda i discepoli e dice: "Anche voi volete andarvene"? ».
Ed « è l'entusiasmo di Pietro che risponde: "No! Ma dove andremo?
Tu solo hai parole di vita eterna!" ».
Dunque, ha spiegato Francesco, « c'è il primo sguardo: la vocazione e un primo annuncio della missione ».
E « com'è l'anima di Pietro in quel primo sguardo? Entusiasta ».
È « il primo tempo di andare con il Signore ».
Poi, ha aggiunto il Papa, « ho pensato al secondo sguardo ».
Lo troviamo « la tarda notte del Giovedì santo, quando Pietro vuol seguire Gesù e si avvicina dove lui è, nella casa del sacerdote, in prigione, ma viene riconosciuto: "No, io questo non lo conosco!" ».
Lo rinnega « per tre volte ».
Poi « sente il canto del gallo e si ricorda: ha rinnegato il Signore.
Ha perso tutto. Ha perso il suo amore ».
Proprio « in quel momento Gesù è portato in un'altra stanza, attraverso il cortile, e fissa lo sguardo su Pietro ».
Il vangelo di Luca dice che « Pietro pianse amaramente ».
Così « quell'entusiasmo di seguire Gesù è diventato pianto, perché lui ha peccato, lui ha rinnegato Gesù ».
Però « quello sguardo cambia il cuore di Pietro, più di prima ».
Dunque « il primo cambiamento è il cambio di nome e anche di vocazione ».
Invece « questo secondo sguardo è uno sguardo che cambia il cuore ed è un cambio di conversione all'amore ».
« Non sappiamo come sia stato lo sguardo in quell'incontro, da soli, dopo la risurrezione» ha affermato Francesco.
« Sappiamo che Gesù ha incontrato Pietro, dice il Vangelo, ma non sappiamo cosa hanno detto ».
E così quello raccontato nella liturgia di oggi « è un terzo sguardo: la conferma della missione; ma anche lo sguardo nel quale Gesù chiede conferma dell'amore di Pietro ».
Infatti « per tre volte - tre volte! - Pietro aveva rinnegato »; e ora il Signore « per tre volte chiede la manifestazione del suo amore ».
E « quando Pietro, ogni volta, dice di sì, che gli vuole bene, che lo ama, lui dà la missione: "Pasci i miei agnelli, pascola le mie pecore" ».
Di più, alla terza domanda - « Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene? » - Pietro « rimase addolorato, quasi piange ».
È dispiaciuto perché « per la terza volta » il Signore « gli domandava "Mi vuoi bene?" ».
E gli risponde: « Signore, tu sai tutto, tu sai che ti voglio bene ».
E di rimando Gesù: « Pasci le mie pecore ».
Ecco « il terzo sguardo: lo sguardo della missione ».
Francesco ha quindi riproposto l'essenza dei « tre sguardi » del Signore su Pietro:
« Il primo, lo sguardo della scelta, con l'entusiasmo di seguire Gesù;
il secondo, lo sguardo del pentimento nel momento di quel peccato tanto grave di avere rinnegato Gesù;
il terzo sguardo è lo sguardo della missione: "Pasci i miei agnelli, pascola le mie pecore, pasci le mie pecore" ».
Ma «non finisce lì. Gesù va più avanti: tu fai tutto questo per amore e poi?
Sarai incoronato re? No ».
Anzi, il Signore afferma chiaramente: « Ti dico: quando eri più giovane, ti vestivi da solo e andavi dove volevi.
Ma quando sarai vecchio, tenderai le tue mani e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi ».
Come a dire: « Anche tu, come me, sarai in quel cortile nel quale io ho fissato il mio sguardo su di te: vicino alla croce ».
Proprio su questo il Papa ha proposto un esame di coscienza.
« Anche noi possiamo pensare: qual è oggi lo sguardo di Gesù su me?
Come mi guarda Gesù?
Con una chiamata?
Con un perdono?
Con una missione? ».
Siamo certi che « sulla strada che lui ha fatto, tutti noi siamo sotto lo sguardo di Gesù: lui ci guarda sempre con amore, ci chiede qualcosa, ci perdona qualcosa e ci dà una missione ».
Prima di proseguire la celebrazione - « adesso Gesù viene sull'altare » ha ricordato - Francesco ha invitato a pregare: « Signore, tu sei qui, tra noi.
Fissa il tuo sguardo su me e dimmi cosa debbo fare; come devo piangere i miei sbagli, i miei peccati; quale sia il coraggio con il quale devo andare avanti sulla strada che tu hai fatto per primo ».
E « durante questo sacrificio eucaristico », è opportuno « che ci sia questo nostro dialogo con Gesù ».
Poi, ha concluso, « ci farà bene pensare durante tutta la giornata allo sguardo di Gesù su di me ».