Giovedì, 19 gennaio 2017
Il cuore di ogni cristiano è teatro di una « lotta ».
Ogni volta che il Padre « ci attira » verso Gesù, c'è « qualcun altro che ci fa la guerra ».
Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia della messa celebrata a Santa Marta giovedì 19 gennaio, durante la quale, commentando il vangelo del giorno ( Mc 3,7-12 ) si è soffermato sulle ragioni che spingono l'uomo a seguire Gesù.
E ad analizzare come questa sequela non sia mai priva di difficoltà, anzi se non si combattesse ogni giorno con una serie di « tentazioni », si rischierebbe una religiosità formale e ideologica.
Nel passo evangelico, ha notato il Pontefice, per ben tre volte « si dice la parola "folla": lo seguì molta folla da tutte le parti; una grande folla; e la folla si gettava su di lui, per toccarlo ».
Una folla « calda di entusiasmo, che seguiva Gesù con calore e veniva da tutte le parti: da Tiro e Sidone, dall'Idumea e dalla Transgiordania ».
In tanti « facevano questo cammino a piedi per trovare il Signore ».
E di fronte a tale insistenza viene da chiedersi: « Perché veniva questa folla? Perché questo entusiasmo? Di cosa aveva bisogno? ».
Le motivazioni suggerite da Francesco possono essere molteplici.
« Lo stesso Vangelo ci dice che c'erano ammalati che cercavano di guarire » ma c'erano anche molti che erano giunti « per ascoltarlo ».
Del resto « a questa gente piaceva sentire Gesù, perché parlava non come i loro dottori, ma parlava con autorità.
Questo toccava il cuore ».
Di sicuro, ha sottolineato il Papa, « era una folla di gente che veniva spontaneamente: non la portavano nei bus, come abbiamo visto tante volte quando si organizzano manifestazioni e tanti devono andare lì per "verificare" la presenza, per non perdere poi il posto di lavoro ».
Quindi questa gente « andava perché sentiva qualcosa ».
Ed erano talmente numerosi « che Gesù ha dovuto chiedere una barca e andare un po' lontano dalla riva, perché questa gente non lo schiacciasse ».
Ma il vero motivo, quello profondo, quale era?
Secondo il Pontefice « Gesù stesso nel Vangelo spiega » questa sorta di « fenomeno sociale » e dice: « Nessuno può venire da me se non lo attira il Padre ».
Infatti, ha chiarito Francesco, se è vero che questa folla andava da Gesù perché « aveva bisogno » o perché « alcuni erano curiosi » il vero motivo si ritrova nel fatto che « questa folla la attirava il Padre: era il Padre che attirava la gente a Gesù ».
E Cristo « non rimaneva indifferente, come un maestro statico che diceva le sue parole e poi si lavava le mani. No!
Questa folla toccava il cuore di Gesù ».
Proprio nel vangelo si legge che « Gesù era commosso, perché vedeva questa gente come pecore senza pastore ».
Quindi, ha spiegato il Pontefice, « il Padre, tramite lo Spirito Santo, attira la gente a Gesù ».
È inutile andare a cercare « tutte le argomentazioni ».
Ogni motivo può essere « necessario » ma « non è sufficiente per far muovere un dito.
Tu non puoi muovere » fare « un passo solo con gli argomenti apologetici ».
Ciò che è davvero necessario e -ecisivo invece è « che sia il Padre a tirarti a Gesù ».
Lo spunto decisivo per la riflessione del Pontefice è giunto quando ha preso in esame le ultime righe del breve stralcio evangelico proposto dalla liturgia: « È curioso » - ha notato - che in questo passo mentre si parla « di Gesù, si parla della folla, dell'entusiasmo, anche con quanto amore con cui Gesù li riceveva e li guariva » si trovi un finale un po' insolito.
È scritto infatti: « Gli spiriti impuri quando lo vedevano cadevano ai suoi piedi e gridavano "Tu sei il Figlio di Dio!" ».
Ma proprio questa - ha detto il Papa - « è la verità; questa è la realtà che ognuno di noi sente quando si avvicina Gesù » e cioè che « gli spiriti impuri cercano di impedirlo, ci fanno la guerra ».
Qualcuno potrebbe obbiettare: « Ma, padre, io sono molto cattolico; io vado sempre a messa …
Ma mai, mai ho queste tentazioni. Grazie a Dio! ».
E invece no.
La risposta è: « No! Prega, perché sei su una strada sbagliata! » poiché « una vita cristiana senza tentazioni non è cristiana: è ideologica, è gnostica, ma non è cristiana ».
Succede infatti che « quando il Padre attira la gente a Gesù, c'è un altro che attira in modo contrario e ti fa la guerra dentro! ».
Non a caso san Paolo « parla della vita cristiana come di una lotta: una lotta di tutti i giorni.
Per vincere, per distruggere l'impero di satana, l'impero del male ».
Ed proprio per questo, ha aggiunto il Papa, che « è venuto Gesù, per distruggere satana!
Per distruggere il suo influsso sui nostri cuori ».
Con questa notazione finale nel brano evangelico si sottolinea l'essenziale: « sembra che, in questa scena », spariscano « sia Gesù, sia la folla e soltanto restino il Padre e gli spiriti impuri, cioè lo spirito del male.
Il Padre che attira la gente a Gesù e lo spirito del male che cerca di distruggere, sempre! ».
Capiamo così - ha concluso il Pontefice - che « la vita cristiana è una lotta » nella quale « o tu ti lasci attirare da Gesù, per mezzo del Padre, o puoi dire "Io rimango tranquillo, in pace" …
Ma nelle mani di questa gente, di questi spiriti impuri ».
Però « se tu vuoi andare avanti devi lottare!
Sentire il cuore che lotta, perché Gesù vinca ».
Perciò, è la conclusione, ogni cristiano deve fare questo esame di coscienza e chiedersi: « Io sento questa lotta nel mio cuore? ».
Questo conflitto « fra la comodità o il servizio agli altri, fra divertirmi un po' o fare preghiera e adorare il Padre, fra una cosa e l'altra? ».
Sento « la voglia di fare il bene » o c'è « qualcosa che mi ferma, mi torna ascetico? ».
E ancora: « Io credo che la mia vita commuova il cuore di Gesù?
Se io non credo questo - ha ammonito il Papa - devo pregare tanto per crederlo, perché mi sia data questa grazia ».