Giovedì, 9 febbraio 2017
« Per capire una donna bisogna prima sognarla »: ecco perché la donna è « il grande dono di Dio », capace di « portare armonia nel creato ».
Tanto che, ha confidato Papa Francesco con un tocco di poetica tenerezza, « a me piace pensare che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre ».
È un vero e proprio inno alle donne che il Pontefice ha proposto nella messa celebrata giovedì mattina, 9 febbraio, nella cappella della Casa Santa Marta.
È la donna, ha riconosciuto Francesco, « che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella ».
E se « sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l'armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro ».
Per la sua meditazione, Francesco ha preso le mosse dalle letture odierne, tratte dal libro della Genesi ( Gen 2,18-25 ) e dal Vangelo di Marco ( Mc 7,24-30 ).
La liturgia « continua la narrazione della creazione del mondo » ha detto subito il Papa, facendo anche notare come sembri « che con la creazione dell'uomo tutto sia finito », tanto che « Dio si riposa ».
Però « manca qualcosa: l'uomo era solo » e di quella « solitudine Dio stesso se ne accorse: "Non è bene che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda" » si legge, appunto, nella Genesi.
Così « il Signore artigianalmente - ma questa è una forma letteraria per dirlo - "plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati" » ha affermato il Papa rileggendo il passo biblico.
E « Dio disse » all'uomo: « questa sarà la tua compagnia, dalle un nome ».
Da parte di Dio, ha proseguito Francesco, « questo è un mandato di dominio ».
In pratica dice all'uomo: « Tu sarai il padrone di questi, quello che dà il nome, quello che comanda" ».
Ma « per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse » si legge nella Genesi.
Così « l'uomo era solo, con tutti questi animali: "Ma, senti, perché non prendi un cane, fedele, che ti accompagni nella vita, poi due gatti per accarezzarli: il cane fedele è buono, i gatti sono carini, per alcuni, per altri no, per i topi no! ».
Però l'uomo « non trovava in questi animali una compagnia » e, in sostanza, « era solo ».
Francesco ha proseguito riproponendo punto per punto il passo della Genesi: « Allora il Signore - continua il racconto - "fece scendere un torpore sull'uomo": lo fa dormire.
Un uomo solo, la solitudine, adesso l'uomo viene addormentato, il sogno dell'uomo: si addormentò ».
E « artigianalmente - questo è scritto letteralmente - gli tolse la costola e fece "una donna e la condusse all'uomo".
L'uomo, quando la vide, disse: "Ah, questa volta sì! Questa è ossa dalle mie ossa, carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna - dà un nome - perché dall'uomo è stata tolta" ».
Insomma, ha affermato Francesco, per l'uomo « è una cosa differente da tutto quello che aveva, era quello che gli mancava per non essere solo: la donna, la scoprì, la vide ».
Ma « prima di vederla, l'ha sognata ».
Infatti, ha detto il Papa, « per capire una donna è necessario sognarla, prima; non la si può capire come tutti gli altri viventi: è una cosa differente, è una cosa diversa ».
Proprio « così Dio l'ha fatta: per essere sognata, prima ».
« Tante volte - ha fatto notare il Pontefice - quando noi parliamo delle donne, parliamo in modo funzionale: la donna è per fare questo, per fare, no!
Prima è per un'altra cosa: la donna porta qualcosa che, senza di lei, il mondo non sarebbe così ».
La donna « è una cosa differente, è una cosa che porta una ricchezza che l'uomo e tutto il creato e tutti gli animali non hanno ».
Anche « Adamo, prima di vederla, l'ha sognata: c'è qualcosa di poesia, in questa narrazione ».
E « poi il terzo passo, quando Adamo dice "Questa è ossa dalle mie ossa e carne dalla mia carne": il destino di tutti e due ».
Si legge, infatti, nella Genesi: « Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne ».
Sì, « un'unica carne ».
« Adamo - ha affermato ancora Francesco - non poteva essere un'unica carne con gli uccelli, con il cane, con il gatto, con tutti gli animali, con tutto il creato: no, no!
Solo con la donna e questo è il destino, questo è il futuro, questo è quello che mancava ».
E « la donna viene così a incoronare il creato, di più: porta armonia al creato ».
Perciò « quando non c'è la donna, manca l'armonia ».
Anche « noi diciamo, parlando: questa è una società con un forte atteggiamento maschile. Manca la donna ».
E magari si dice pure che « la donna è per lavare i piatti, per fare ».
Invece « no: la donna è per portare armonia; senza la donna non c'è armonia ».
L'uomo e la donna « non sono uguali, non sono uno superiore all'altro, no.
Soltanto che l'uomo non porta l'armonia: è lei che porta quella armonia che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella ».
« Tre passi », dunque, ha rilanciato il Pontefice.
Anzitutto « l'uomo solo, la solitudine dell'uomo senza la donna; secondo, il sogno: mai si può capire una donna senza sognarla prima; terzo, il destino: una sola carne ».
« Mi è capitato alcuni mesi fa - ha confidato Francesco - in una delle udienze, quando andavo salutando la gente che era dietro le transenne, una coppia di sposi che celebrava il sessantesimo di matrimonio: non erano tanto anziani perché si erano sposati giovani, andavano sull'ottantina, ma stavano bene, sorridenti ».
Vedendoli il Papa ha domandato loro - perché, ha sorriso, « sempre domando qualcosa, scherzando, alla gente che fa gli anniversari di matrimonio » - chi dei due avesse avuto « più pazienza » nei sessant'anni di matrimonio.
E « loro che mi guardavano, si sono guardati negli occhi - non dimentico mai quegli occhi - poi sono tornati e mi hanno detto, tutti e due insieme: "Siamo innamorati" ».
Ecco, ha aggiunto Francesco, « dopo sessant'anni, questo significa una sola carne e questo è quello che porta la donna: la capacità di innamorarsi.
L'armonia al mondo ».
« Tante volte - ha riconosciuto il Papa - sentiamo dire: "È necessario che in questa società, in questa istituzione, che qui ci sia una donna perché faccia questo, faccia queste cose" ».
Ma « la funzionalità non è lo scopo della donna: è vero che la donna deve fare cose e fa - come tutti noi facciamo - cose ».
Però « lo scopo della donna è fare l'armonia e senza la donna non c'è l'armonia nel mondo ».
Sì, ha insistito il Pontefice, « sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, è vero, ma sfruttare una donna è di più: è distruggere l'armonia che Dio ha voluto dare al mondo ».
È veramente « distruggere, non è solo un reato, un crimine: è una distruzione, è tornare indietro, è distruggere l'armonia" ».
« Questo è il grande dono di Dio: ci ha dato la donna » ha affermato il Pontefice.
E nel passo del Vangelo di Marco, proposto oggi dalla liturgia, « abbiamo sentito di che cosa è capace una donna » ha fatto notare Francesco, riferendosi alla donna la cui figlia era posseduta da uno spirito impuro.
Una donna « coraggiosa » che « è andata avanti con coraggio, ma è di più, è di più: la donna è l'armonia, è la poesia, è la bellezza ».
Al punto che « senza di lei il mondo non sarebbe così bello, non sarebbe armonico ».